Il Milan valuta attentamente i possibili colpi sul calciomercato e ragiona sul possibile colpo De Paul. Parallelamente occhio alla posizione di Hakan Calhanoglu: ecco cosa cambierebbe sotto il profilo tattico
Il Milan ha trovato in extremis la qualificazione alla prossima Champions League e ora, dopo la conferma di Stefano Pioli in panchina, lavora sul calciomercato, alla ricerca di profili adatti per affrontare tutte le competizioni che la aspettano nella prossima stagione. In particolare, c’è grande fibrillazione in questa fase per capire il futuro della trequarti. Mentre il nome di Hakan Calhanoglu sembra sempre più lontano, con un rinnovo di contratto che da mesi non si sblocca, occhio all’ipotesi Rodrigo De Paul.
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Il calciatore bianconero sembra arrivato alla chiave di volta della sua carriera ed è pronto a dire addio all’Udinese. Per mesi accostato a Inter e Juventus, ora il Milan sembra in primo piano, con l’Atletico Madrid e il Real alla finestra. Un nome che potrebbe arrivare per una cifra sopra i 30 milioni, con l’Udinese che da sempre chiede 40. Ma che allo stesso tempo, percepirebbe un ingaggio da 3-3,5 milioni, molto meno di quello richiesto da Hakan Calhanoglu. Il turco, infatti, attualmente sui 2,5 milioni, ne ha chiesto 6 alla società per rinnovare il contratto.
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Oltre che le cifre dell’operazione, è importante sottolineare anche i risvolti tattici che avrebbe il cambio sulla trequarti in casa Milan. Calhanoglu ha avuto un’ottima stagione agli ordini di Stefano Pioli, riuscendo a esprimere tutte le sue qualità. E’ un profilo che, pur potendo disimpegnarsi anche da finto esterno sinistro nel 4-2-3-1, dà il meglio nelle zone centrali, anche nello smistamento nel gioco, con aperture al millimetro.
De Paul, invece, ha integrato nel suo calcio una corsa e un’abnegazione in fase difensiva che il turco non ha. Magari è meno predominante nel ruolo di regia bassa, amando la rifinitura e la conclusione personale, ma è molto più incisivo in zona gol. Inoltre, ama ampliare il suo raggio d’azione anche decentrandosi, più di quanto occupi il centro, diventando immarcabile, dal punto di vista tattico, per le difese avversarie. Entrambi, quindi, sono estremamente adatti al ruolo di trequartista nel 4-2-3-1, ma con attitudini e compiti diversi nell’arco della partita.
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