Dopo la vittoria dello scudetto da parte dell’Inter, è Roberto Boninsegna a parlare: “Merito di Lautaro e Lukaku, ma anche Conte è stato bravo”
Con quattro gare di anticipo, il discorso scudetto è stato definitivamente chiuso ieri, al triplice fischio di Sassuolo-Atalanta: l’Inter, per la diciannovesima volta nella sua storia, è campione d’Italia. Tra social e piazze, soprattutto quella del Duomo a Milano, è partita la festa nerazzurra, una festa che mancavano da undici anni, quando gli uomini di José Mourinho riuscirono nell’impresa storica del triplete. Anche Roberto Boninsegna, ‘Bonimba’ per gli amanti del calcio, ha voluto partecipare ai festeggiamenti dando una sua opinione della cavalcata che ha portato gli uomini di Antonio Conte al raggiungimento del titolo.
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L’ex attaccante, vice campione del mondo nel 1970 con l’Italia, ma soprattutto vincitore di uno scudetto con l’Inter cinquant’anni fa, ci ha parlato di cosa quest’anno ha girato a favore della squadra in cui ha trascorso più di sette anni della sua vita, e in cui ha messo a segno 173 gol.
Chi è stato il principale autore di questo scudetto dell’Inter?
“Secondo me Lautaro Martinez e Lukaku, le due punte. Antonio Conte, l’allenatore, è stato fondamentale, perché è lui che li ha scelti, ma per me i protagonisti sono stati loro due”.
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Qual è stata la partita della svolta?
“Di partite della svolta, a dir la verità, ce ne sono state tante. L’Inter era già campione un mese fa, e ora: mancano quattro partite e ha già vinto lo scudetto. Era una parola tabù, nessuna voleva dirla, ma l’Inter ha dominato, era nettamente superiore. E poi, bisogna dirlo, senza nulla togliere all’impresa dei nerazzurri, le altre squadre hanno nettamente deluso“.
La Juventus, soprattutto.
“Sì certo, la Juve. Ma anche il Milan. Perché sono tutte squadre dipendenti da giocatori: il Milan era Ibrahimovic dipendente, la Juventus aveva dei grossi problemi a centrocampo e non sono stati risolti, poi quando è mancato Cristiano Ronaldo, quando ha avuto un po’ di flessione, si è visto, perché ne ha pagato le conseguenze”.
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L’eliminazione dalla Champions League ha pagato per concentrarsi soprattutto sul campionato?
“Non credo. Anche l’anno scorso ha perso tutto, invece quest’anno non è stato così. Pur perdendo la Champions League, la Coppa Italia, sono comunque riusciti a vincere lo scudetto. L’arma in più è stata Conte, che in questi anni ha perfezionato il modo di giocare, il suo sistema. Ci ha messo del tempo, ma i risultati sono arrivati, ecco”.
Su chi si potrebbe puntare l’anno prossimo per essere competitivi su entrambi i fronti?
“Credo che l’Inter debba migliorare la rosa dei titolari, ma è questo l’obiettivo della dirigenza”.
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