A CMIT TV, l’ex difensore Leandro Rinaudo ha parlato di Pirlo e De Zerbi, ma anche di Juventus e di Raspadori, autore ieri di una doppietta con il suo Sassuolo contro il Milan a San Siro
Roberto De Zerbi è l’uomo del momento. Dopo le sue dichiarazioni al vetriolo contro la SuperLega e la volontà di non voler giocare a San Siro contro il Milan, l’allenatore del Sassuolo non solo è andato, ma ha portato a casa anche i tre punti grazie alla doppietta di Raspadori. A CMIT TV ne ha parlato un suo ex compagno di squadra, ora responsabile del settore giovanile del Palermo, Leandro Rinaudo, che ha detto la sua anche sul calciomercato e sulla gestione della Juventus, Pirlo in testa.
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CMIT TV – Rinaudo: “Pirlo ha bisogno di tempo, De Zerbi predestinato”
Intervenuto ai microfoni di CMIT TV, Leandro Rinaudo, ex difensore di Juventus e Napoli tra le altre, ha parlato di De Zerbi, Raspadori, Juventus e Pirlo. A proposito dell’allenatore del Sassuolo, ha iniziato: “Posso dire che Roberto era un appassionato di tattica. Finite le partite iniziava a commentare, spiegare, quindi si intravedevano queste sue doti“. “Ha fatto una buona gavetta partendo dal basso e andando sempre più su, subendo anche delle delusioni. Ora credo che sia un allenatore maturo e uno dei migliori italiani in circolazione per il modo di giocare, per le idee, coraggio”, ha continuato.
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Sul futuro del mister neroverde si parla tanto, accostato allo Shakhtar Donetsk, potrebbe essere pronto per una big, anche di Serie A, Rinaudo non ha dubbi: “Per capire se una persona è pronta o meno bisogna dargli la possibilità di lavorare e di potersi mettere in mostra. Io credo che comunque lui questa possibilità se la sia meritata. Certo poi dipende dall’ambiente, dalla fiducia che viene riposta“, ha dichiarato. “Roberto ha meritato questa possibilità anche se le sue idee moderne si avvicinano più all’estero che non al calcio italiano. Ci vorrebbe sicuramente una squadra che sposa pienamente il suo modo di giocare”, ha detto ancora. Molto vicino alla Spal in passato, De Zerbi aveva però deciso di non sposare il progetto, e Rinaudo ha spiegato il perché della sua scelta: “Uno dei motivi per cui ha scelto il suo Sassuolo era la grande struttura organizzativa che aveva alle spalle”, ha concluso sul capitolo De Zerbi.
Sempre in casa Sassuolo, l’ex difensore ha commentato il momento di forma del giovane Raspadori, che ieri ha segnato una doppietta al Milan e che grazie al suo lavoro sta emergendo: “Io l’ho seguito molte volte, quando giocava in Primavera, e si vedevano le qualità di questo giovane calciatore, una che risaltava soprattutto era il coraggio e la fame che aveva di raggiungere un risultato – ha spiegato Rinaudo -, abbinate alle qualità tecniche e fisiche e al lavoro di De Zerbi dietro, sta iniziando a venire fuori un giocatore importante”.
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Ma nell’intervista c’è stato tempo anche di parlare della Juventus, in cui, come già detto, l’ex difensore ha giocato: “La Juventus ha avuto negli anni dei cambiamenti importanti, specie quando è ripartita con Agnelli, Paratici e Marotta. Io ho fatto parte di quell’anno, quello della ripartenza, della rifondazione e non è andata bene”. Qualcosa poi è cambiato: “Con il passare del tempo è cresciuta sempre di più, vedi l’avvento di Conte, che ha dato un’impronta importante vincendo scudetti subito. Si è andati sempre di più alla ricerca di giocatori importanti, dei top player”.
Rinaudo ha spiegato che “nella Juventus della ripartenza c’ero io, Pepe, Giaccherini, tutti giocatori che avevano fatto un percorso importante, ma non ai livelli di Khedira e altri. Quindi ha cambiato modo di fare mercato per puntare in tutto e per tutto alla Champions League, attraverso giocatori finiti, quando ci ha provato per diversi anni e non è riuscita, è tornata indietro per fare mercato, non come i primi anni, ma puntando su giocatori giovani e affermati, ma sicuramente che hanno bisogno di tempo per venire fuori e magari vincere questa Champions tra un po’ di anni”.
E a proposito di costruzione, Pirlo, secondo Rinaudo, è l’allenatore da cui si è deciso di ripartire: “Sarebbe semplice dire ‘meglio continuare con Pirlo’ o ‘non è giusto’, bisogna capire gli obiettivi che una società ha”, ha iniziato. “La scelta di Pirlo è stata fatta per costruire un’identità negli anni, se invece vuole vincere subito, penso che qualcosa dovrà rivedere. Ma io non credo nemmeno che gli abbiano chiesto di vincere la Champions a tutti i costi, come lo aveva chiesto ad Allegri qualche anno fa. Per l’inesperienza, soprattutto, che ha Andrea. Io credo che gli sia stato chiesto di costruire, di lavorare sui giovani e ritrovarsi, magari, un Ajax fra quattro-cinque anni. E ha fatto un ottimo lavoro, è normale che non suoni bene perché la Juventus ci ha abituati a vederla vincere e ha vinto per tanti anni, ma è così”, ha concluso.