L’ex difensore di Milan e Juventus Legrottaglie in esclusiva ai nostri microfoni: ha toccato diversi argomenti come Ronaldo e Donnarumma. Ecco tutti i temi trattati
Passato importante nella nostra Serie A per l’ex difensore centrale Nicola Legrottaglie. Il pugliese vanta nella sua rilevante carriera numerose presenze con la Juventus, club in cui ha militato dal 2003 al 2005 per poi tornare e rimanere altri cinque anni dal 2006 al 2011. Oltre ad aver accumulato diverse apparizioni in Nazionale, c’è da considerare anche una breve parentesi con il Milan, che gli è bastata per portare a casa uno scudetto. Il classe ’76 ha parlato, in esclusiva ai microfoni di Calciomercatonews.com, della situazione attuale riguardo le sue ex compagini. Ha affrontato non pochi temi, partendo dal momento negativo della ‘Vecchia Signora’ e dal futuro sempre più incerto del tecnico Pirlo: “Bisognerà vedere cosa ha in mente la società. Penso che sicuramente Pirlo finirà la stagione. Le somme si devono sempre tirare a fine annata. È chiaro che quando sei abituato a vincere per nove anni, la prima volta che ti fermi ci sono le critiche. Ma Pirlo ora non si può mettere in croce per questa stagione. Ha accettato un compito molto complicato, ma conserva delle attenuanti ed è giusto che le abbia”.
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Così il tecnico sul maestro e, poi, prosegue: “Qualche errore doveva commetterlo vista la mancanza di esperienza. Il tecnico, perciò, lo assolverei da tutte le responsabilità. Il problema sono stati più che altro i giocatori, che non hanno saputo dare il massimo. Parecchi di loro non si sono espressi a certi livelli e non è sempre colpa dell’allenatore. Pirlo ha dato quello che aveva e che poteva dare”.
Il 44enne ha successivamente rilasciato una riflessione su Cristiano Ronaldo. Il fuoriclasse ha deluso le aspettative e potrebbe abbandonare la nave in anticipo: “Ronaldo è uno che muove milioni di euro. Parliamo di un’azienda vera e propria. E in questo caso gli interessi economici vanno prima di tutto. La sua permanenza dipenderà dal budget della Juventus per il prossimo anno, se vorrà tenerlo. Lui ha fatto quello che gli viene chiesto: tre anni in doppia cifra, quest’anno anche più di 20 gol. Il suo lo fa sempre. Il problema è capire come aiutare i tuoi compagni quando la squadra in cui giochi non è il Real Madrid. In Champions penso potesse dare qualcosa in più anche da un punto di vista tattico“.
Chiaro il pensiero dell’allenatore, che ha aggiunto: “Poteva andare maggiormente incontro a Pirlo, ma spesso si vedeva che seguiva invece il suo modo di vedere il calcio. Lui frequentemente fa dei movimenti che portano alla vittoria, ma puntano ad incrementare il numero delle sue reti. Ma è un appunto, in generale gli si può dire poco. Io penso che sarà Cristiano Ronaldo a decidere il suo futuro. In queste vicende le società contano poco. Giocatori come lui e Messi vanno oltre al club in cui militano. Se dovesse restare, guidato dall’orgoglio, io finalmente ci vedrei una scelta di cuore e non solo di soldi, che porterebbe una ventata d’aria fresca nel mondo del calcio. Gli consiglierei di dire alla società “rimango, ma ti vengo incontro”. Sarebbe senza dubbio una bella storia”.
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Commento, in seguito, anche su Paratici. Il dirigente bianconero è al centro delle critiche in questi giorni per via dei risultati negativi del gruppo: “Non si può attaccare Paratici. Abbiamo a che fare con una programmazione e per diverso tempo sono stati raggiunti innumerevoli successi. Sono d’accordo quando dice che ci sono degli anni in cui semini e non raccogli. Può capitare un periodo di transizione anche nel mondo Juve, ma già dalla prossima annata si dovrà assistere ad una rinascita. E penso che con poco la ‘Vecchia Signora’ riuscirà a tornare al suo livello e conquistare gli obiettivi prefissati. Bisogna avere grande rispetto per un club che in questi anni è stato solo d’esempio”.
Legrottaglie si è soffermato anche sulla situazione in casa Milan. Come prima osservazione, l’ex centrale ha dato la propria opinione riguardo alla corsa scudetto, con i rossoneri che potrebbero beneficiare di un singolare alleato. “Vincerlo dipende da tanti fattori. Ci sono troppi elementi in gioco. Il Covid-19 potrebbe anche essere decisivo e non sappiamo come evolverà il momento dell’Inter. Nessuna squadra credo possa impensierire i nerazzurri ad oggi, ma il coronavirus si. Credo che ciò potrà influire sul finale del campionato. Il Milan, però, ha bisogno di vincerle tutte e sperare in qualche passo falso dei cugini. Ma devono continuare a crederci“.
Il club milanese, inoltre, convive con due situazioni spinose in sede di calciomercato riguardanti i rinnovi di Calhanoglu e Donnarumma, che tardano ad arrivare. Ecco il pensiero del tecnico a questo proposito: “Trattenerli ad ogni costo? Assolutamente no. Non stiamo parlando di giocatori che hanno già vinto mondiali o Champions League. Si tratta di ottimi calciatori che possono certamente rappresentare il futuro della squadra, ma venendo incontro alla società. Il club è al di sopra di tutto, a meno che non parliamo di fenomeni come Messi e Ronaldo. Per tutti gli altri giusto cercare di tenerli, ma fino a un certo punto. Non sono i giocatori a dover decidere il futuro del Milan“.
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Questo il punto di vista dell’ex Pescara, che continua sul giovane portiere: “Anche parlando di Donnarumma cambia poco, per me è il principio che conta. Se la società dovesse decidere di accontentarlo, poi non è comunque detto che raggiungerebbe i traguardi prefissati. Questa stagione ne è la dimostrazione, con acquisti oculati che hanno portato il ‘Diavolo’, inizialmente sfavorito, a lottare per lo scudetto. Con Donnarumma bisogna insistere per il rinnovo, ma se vuole la luna allora no. Il consiglio che posso dargli è di ascoltare persone sagge intorno a lui e di non scegliere facendosi guidare dall’egoismo e dal denaro. A Milano continuerebbe a stare a casa sua, quindi valuti tutte le possibilità. Poi uno come lui, se vuole fare un tipo di carriera provando esperienze anche all’estero, è giusto che ci pensi adesso. Ha l’occasione per poterlo fare”.
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Ultima passaggio, infine, sul futuro di Ibrahimovic, che potrebbe non rinnovare l’attuale intesa visti l’età avanzata e i problemi fisici: “La situazione dello svedese è diversa. Qui abbiamo a che fare con l’età. Se continuerà a giocare in questo modo e fisicamente starà bene, credo che il prolungamento sarà automatico. È più semplice per una società realizzare un contratto annuale e, poi, monitorare la condizione del calciatore durante la stagione per decidere nuovamente. Per Ibra il problema è minore e il nuovo accordo penso sia scontato“.
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