Dal campo alla panchina con un obiettivo comune: domani sera l’Inter e la Juventus si sfideranno a San Siro e sarà anche l’occasione per il primo faccia a faccia tra Conte e Pirlo
Due tra i caratteri più distanti dell’intero panorama calcistico italiano ma con un chiaro obiettivo in comune: la vittoria. Sarà questo il filo rosso che unirà Antonio Conte e Andrea Pirlo, tecnici rispettivamente di Inter e Juventus che domani sera si ritroveranno per il primo faccia a faccia da allenatori a San Siro in una gara dal peso specifico incalcolabile in ottica titolo. Il Milan infatti conduce il campionato e le ambizioni di rimonta dei nerazzurri e dei bianconeri passano moltissimo dai 90 minuti del Meazza: una gara dai mille risvolti e dalle tante tematiche da esplorare. Il Derby d’Italia assume un carattere ancora più particolare in questa annata condizionata dal Covid e nel segno del cambiamento, quello che ha visto segnali contrastanti soprattutto dalla Juventus di Pirlo; prima esperienza da allenatore dell’ex regista proprio dei bianconeri tra le altre. I due condottieri hanno vissuto infatti lo stesso salto, quello dal campo alla panchina vivendo carriere e modus operandi molto differenti sia con gli scarpini ai piedi che con indosso giacca e cravatta d’ordinanza. Per restare aggiornato con le ultime news legate al mercato e non solo CLICCA QUI!
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Inter-Juventus, la sfida nella sfida: Conte contro Pirlo
Ad unire il calmo e pacato Pirlo e il vulcanico ed esplosivo Conte c’è proprio il filo diretto con la vittoria e quella fame di successi che seppur con modalità completamente differenti è sempre arrivata. Confrontando i palmares da calciatori viene fuori un elenco di trofei e riconoscimenti da far invidia a chiunque: combinati i due vantano scudetti, coppe Italia, Champions League, Supercoppe, Mondiali per club ed anche una Coppa del Mondo, portata a casa dall’attuale allenatore della Juventus che conti alla mano ha vissuto una carriera da calciatore leggermente più rigogliosa rispetto al collega che si è rifatto con gli interessi in panchina. Dall’altra parte della barricata infatti ad oggi non c’è confronto. Conte ha iniziato in sordina guadagnandosi a suon di vittorie lo status di allenatore da circa 12 milioni di euro a stagione che ha di fatto iniziato il ciclo vincente della Juventus che ora lo stesso Pirlo è chiamato a non depauperare.
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Vittorioso sia in patria che all’estero, il sergente dell’Inter ha trasferito la propria grinta dal campo alla panchina senza perderne in qualità ed efficacia, traendo quasi sempre il massimo dai calciatori a sua disposizione, con sporadiche eccezioni.
Uno dei rari casi di professionista capace di vincere ugualmente sia dal campo che da allenatore. Un’autentica fonte di ispirazione per lo stesso Pirlo: “La prima volta che ho valutato la possibilità di fare il tecnico è stata dopo una lezione di Conte. Ce ne faceva sempre da 40 minuti l’una. È stato allora che tra me e me ho pensato: ‘Anche io voglio fare l’allenatore’. Da lì mi è scattata la voglia di proseguire”. È stato quindi proprio il modo di fare di Conte ad accendere la scintilla nella mente di Pirlo che da allenatore dell‘Under 23 della Juventus si è ritrovato catapultato improvvisamente nel mondo dei ‘grandi’ senza quella doverosa gavetta che si è invece rivelata fondamentale per il rivale di domani sera.
Il ricordo delle vittorie insieme alla Juve tra il 2011 e il 2014, iniziate peraltro tra lo scetticismo generale di Conte nei confronti di un Pirlo non più giovanissimo, verrà accantonato definitivamente per 90 minuti. Gli stessi che daranno un primo verdetto importante in questo campionato: chi vincerà tra il maestro e l’allievo?