In esclusiva a Calciomercatonews.com, l’ex presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli ha parlato della disfatta con la Fiorentina, la sentenza del Coni e il futuro di Dybala e Cristiano Ronaldo
La Juventus chiude il 2020 con il brutto ko con la Fiorentina, che lascia grande delusione oltre a una distanza importante in classifica dalle prime posizioni e numeri preoccupanti. Per parlare del momento della squadra bianconera, oltre che del futuro di alcuni big, Calciomercatonews.com ha intervistato in esclusiva Giovanni Cobolli Gigli: “Fortunatamente non ho visto la partita ieri, ma è una sconfitta cocente. Certo 10 punti, o anche 7 considerando una possibile vittoria col Napoli, sarebbe un distacco importante. Poi se l’Inter, che non è impegnata in campo internazionale, fosse favorita da questo svantaggio è chiaro che andrebbe a un’altra velocità”, le parole dell’ex presidente della Juventus.
Giovanni Cobolli Gigli è rimasto spiazzato e deluso dallo 0-3 subito ieri con la Fiorentina: “Io non riesco a spiegarmi i motivi della prestazione di ieri. Forse la Juve ha un po’ sottovalutato l’impegno e gli eventi sono girati subito in negativo. Poi ho sentito lamentele per i rigori, ma se c’è il Var e non sono stati dati un motivo c’è. Non bisogna mai piangere su noi stessi, bisogna fare un’analisi critica e cercare di recuperare. La squadra aveva dato segnali importanti sulla metabolizzazione delle idee di Pirlo, che a me piace come persona e come allenatore, quindi la defaillance di ieri è ancora meno spiegabile”.
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Poi il discorso con l’ex presidente bianconero si sposta su una considerazione generale: “In passato sono stato critico con la gestione tecnica della Juve e con Paratici, ma la rosa ha giocatori di grosso livello. Se poi anche gente come de Ligt ieri ha fatto male non posso fare analisi negative sul calciomercato. Anche il centrocampo è stato rinnovato, la Juventus ha tutto il potenziale per fare bene”. Grande attenzione anche per la sentenza del Coni su Juventus-Napoli che per alcuni può aver influito in negativo sulla prestazione della squadra di Pirlo: “Mi auguro di no, anzi in un certo senso avrebbe dovuto farli inc****re di più, per determinazione in campo. Ma sono cose che devono restare fuori dalla squadra. Decisione giusta? Difficile dirlo. Non ho mai fatto critiche al passato in vita mia, la sentenza è inappellabile, anche se la Juve prova ad appellare anche le sentenze inappellabili. Ormai le cose stanno così, queste cose vanno archiviate, inutile piangere su noi stessi”.
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In esclusiva a Calciomercatonews.com, Cobolli Gigli si è soffermato anche su un’altra situazione spinosa come Dybala: “Il tema è complicato. Nella gestione Sarri, di cui sapete che non ho grande stima a livello personale anche se non sono in grado di dare giudizi tecnici, Dybala ha dato il meglio di sé. Poi l’infortunio aggiunto al Covid e le richieste di revisione del salario – forse eccessive -, e le rispote interlocutorie che ha avuto o forse non ha avuto, hanno creato una certa situazione. In più la Juve si è ritrovata un giocatore come Morata, che non era quello che voleva prendere la società, cambiato in meglio. Credo che Dybala sia un patrimonio che vada difeso. Lui non era fisicamente pronto per affrontare certi impegni e sono state prese delle scelte che lo hanno escluso, poi c’è stato il gol a Genova, ma sono problemi che capitano. A sentire le parole di Agnelli, che sicuramente non dice bugie, dovrebbe essere il futuro vero capitano della Juventus. Magari lo ha detto per stimolarlo, ma io condivido”.
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Ieri uno degli ultimi ad arrendersi è stato Cristiano Ronaldo: “Mi fa piacere che abbia fatto quel post su Instagram in cui chiede di credere in questa squadra. Io ho 76 anni, ho cominciato a tifare la Juve da bambino, a 4 anni, perché c’era un compagno più grande di me che tifava Juve. Poi mi è capitato di fare anche il presidente, ma io tutte le partite le vivo con grande passione e tensione, quindi non posso che credere – con la fiducia dei tifosi, che a volte può essere eccessiva – che ci sia una strada per l’immediato recupero. Però non mi sarei mai aspettato lo 0-3 con la Fiorentina, è una delusione, sportiva”.
Ma sul futuro di CR7 in bianconero, l’ex patron della Juventus ha le idee chiare: “Tenerlo o lasciarlo andare per investire? Io ho espresso grande apprezzamento per il giocatore Ronaldo, ma preoccupazione per l’acquisto. Non ho detto che non sia un grande campione, ma se una società si impegna così – con un ingaggio da 34 milioni che diventano 50 – legandosi a un piano di recupero che preveda successi, accetta un rischio. Secondo me gli stessi soldi potevano essere spesi per due o tre giocatori che facessero più squadra rispetto a Ronaldo. Ora CR7 c’è, quindi aspetterei la naturale scadenza del contratto, che escludo possa essere rinnovato anche per una questione anagrafica, nonostante sia un grande campione. Poi investirei i soldi, se ce ne fossero ancora da spendere, per un giocatore che faccia più squadra e meno solista. La Juve in questi anni ha campato molto anche sui gol di Ronaldo, ma anche questo essere solista ha impedito il gioco di squadra. Morata sta facendo benissimo, ma cerca il portoghese per dargli la palla. È un puntare tutto su un’unica grande pedina”.
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