Il match tra Atalanta e Juventus apre domani il 13mo turno di Serie A. Diverse le sfide in campo, appassiona anche quella delle panchine
Gasperini ci è cresciuto da giocatore e come allenatore, Sarri ci è approdato a 60 anni. Atalanta contro Juventus significa anche il faccia a faccia tra due dei migliori tecnici italiani. La carriera in panchina di Gasp è partita dalle giovanili bianconere, poi Genoa, Inter, Palermo, il ritorno con i liguri, quindi il matrimonio con la Dea nel 2016. In tre anni i nerazzurri hanno ottenuto una qualificazione all’Europa League e quella storica in Champions, con il terzo posto della passata stagione, contrassegnata anche dalla finale di Coppa Italia. L’allenatore nato a Grugliasco è diventato una sorta di eroe a Bergamo, tanto da riceve la cittadinanza onoraria. “Il regalo più bello”, ha detto. L’Atalanta è una delle squadre che offre il miglior calcio, unendo aggressività ed estetica. Sotto il profilo tattico, quest’anno il modulo più utilizzato utilizzato è il 3-4-1-2, anche se all’occorrenza il trequartista, solitamente Gomez, scala sulla linea del centrocampo. Al momento la Dea è quinta con 22 punti.
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Juventus, Sarri all’assalto della banda Gasperini
Il tecnico è al primo anno con la Vecchia Signora, chiamato al posto di Allegri per continuare a vincere, ma con il bel gioco. Quest’ultimo si è visto solo in qualche occasione, tante le gare vinte di misura dalla Juventus, comunque leader della classifica, anche se c’è ancora un po’ di scetticismo nei confronti dell’ex Chelsea. Sarri ha iniziato la stagione con il 4-3-3, ma dall’infortunio di Douglas Costa a Firenze ha virato sul 4-3-1-2, come ai tempi in cui allenava l’Empoli, alternando sulla trequarti Ramsey, ritenuto il più adatto, Bernadeschi e in parte lo stesso Costa. Se la difesa 3 è il marchio di fabbrica di Gasperini, Sarri è l’unica cosa per la quale non concederà deroghe, la sua line arretrata è rigorosamente a 4.
Q.G.
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