Dalla Juventus all’Inter, passando per il Chelsea: i precedenti del Conte furioso

La sconfitta contro il Borussia Dortmund ha complicato il cammino dell’Inter in Champions League. Dopo il match attacco di Conte alla dirigenza nerazzurra. Non è il primo nella carriera dell’ex ct

Antonio Conte Inter (Getty Images)

La sconfitta contro il Borussia Dortmund è di quelle che fanno male. Avanti di due gol a fine primo tempo, l’Inter è crollata nella ripresa perdendo 3 a 2. A fine gara ovvia la delusione di Conte. Meno scontato invece il suo attacco alla dirigenza nerazzurra: “Solita storia. Mancano uomini, giocano sempre gli stessi. Ora parli il club. Sul mercato sono stati fatti errori gravi”. Parole pesanti come un macigno attraverso le quali il tecnico ha difeso i giocatori e chiesto allo stesso tempo rinforzi sul mercato di gennaio. Conte vorrebbe o un centrocampista e un attaccante. Vedremo se verrà accontentato.

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Conte non solo Inter, i precedenti con Juventus e Chelsea

La frase più famosa dell’ex ct è quella con cui di fatto disse addio ai bianconeri. Oggetto della disputa con la dirigenza sempre i mancati acquisti sul mercato. Stuzzicato sulla possibilità di vincere la Champions League e in generale sulle disponibilità economiche della Juventus, Conte disse: “Non si può mangiare con 10 euro in un ristorante da 100”. Era maggio 2014: due mesi dopo, a pochi giorni dall’inizio del ritiro, il tecnico si dimise. Ai tempi del Chelsea, stesso ritornello. Conte vince subito la Premier, a fine stagione chiede rinforzi (Lukaku su tutti) invano e cominciano gli attriti, in particolare con la manager Granovskaia. L’allenatore pugliese viene esonerato a luglio del 2018 dopo un biennio, ma la cosa finisce in tribunale. Conte ricorre a vie legali usufruendo di una clausola contrattuale, vince la causa e il club inglese è costretto a versargli oltre 11 milioni di euro di risarcimento.

Q.G.

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