Il noto giornalista sportivo, Paolo Condò, è intervenuto a Macerata in occasione dell’Overtime Festival parlando di diversi argomenti. Dall’Italia al duello tra Juventus ed Inter.
Tempo di riflessioni nel corso della sosta dovuta agli impegni delle nazionali. Sabato sera l’Italia grazie al successo sulla Grecia ha strappato il pass per gli Europei. Un traguardo commentato anche dal giornalista Paolo Condò ospite a Macerata in occasione dell’Overtime Festival ed intervistato da ‘Calciomercato.it’: “Un ritorno della normalità. Era anormale l’assenza dell’Italia ai Mondiali del 2018. Infatti era una cosa che non succedeva dal 1958 e spero che passino altri 60 anni prima che si ripeta. Mancini è tornato alla normalità, ma lo ha fatto in una maniera più che sufficiente, non soltanto sufficiente. Ha ridato una prospettiva a questa squadra, perchè l’età media bassa di questa formazione, ti fa pensare che raggiungerà il suo massimo non tanto ai prossimi europei, dove pure comunque ci potremo divertire, ma ai Mondiali. Mancano due anni e mezzo e questa è una rosa che, se le aggiungo questi anni di esperienza a tutti i giocatori che ci sono adesso, nessuno invecchia troppo, e anzi molti raggiungono il loro massimo. In questo senso trovo che la sua opera di ricostruzione sia stata fatta con la testa di dare una prospettiva a questa squadra”.
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Condò ha dunque proseguito sulla crescita di Sensi e sul duello tra Inter e Juventus: “Sensi lo abbiamo scoperto tardi nel senso che era bravo già al Cesena ed al Sassuolo, però è chiaro che quando tu riesci a ripetere le stesse cose o addirittura incrementarle in un grande club come l’Inter, allora vuol dire che sei di un livello superiore. Perché farle allo stesso modo passando da un club di media classifica a una squadra che ha ambizioni da scudetto non è facile, e questo è l’esame che in tanti falliscono”.
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SCUDETTO – “Speriamo che possa essere un bel campionato, che sia combattuto e che alla fine lo vinca il migliore dopo aver lottato con altre squadre e non con vantaggi abissali come ad esempio quello dell’anno scorso. Nello scontro diretto, la Juventus ha detto in maniera abbastanza chiara che è ancora di un livello superiore, per tanti motivi, per Ronaldo che è il migliore del torneo. Ma se ora l’Inter riprenderà a battere le altre come aveva fatto prima in maniera perfetta, con un 6 su 6, resterà attaccata ai bianconeri e a lungo. Dove l’anno scorso la Juventus ha scavato l’enorme differenza con gli altri club? Non solo con gli scontri diretti, ma anche il fatto che con le medio-piccole regolarmente faceva il pieno e le altre mollavano punti e, in questo senso, i nerazzurri stanno facendo molto bene il loro dovere per combattere fino alla fine. Il Napoli invece ha già perso dei punti che non avrebbe dovuto perdere e quindi ora è un trapezista che volteggia senza rete, perché non può più sbagliare”.
Nonostante la rivoluzione del calciomercato il Milan continua a non decollare: “Nel momento in cui Berlusconi diede l’ordine di cedere Ibrahimovic e Thiago Silva è cominciata una discesa che in certi momenti è stata un precipizio, mentre in altri solo una caduta. Ci sono stati molti tentativi di ripartire e sono tutti quasi puntualmente mancati. Quest’anno c’è un nuovo corso con Maldini e Boban, partito male perché hanno dovuto esonerare l’allenatore. Io che, naturalmente conosco i due dirigenti del Milan e so qual è il loro valore, sono abbastanza fiducioso sul fatto che, magari, a media scadenza riusciranno a rimettere il Milan in linea di galleggiamento, però purtroppo le regole del Fair Play Finanziario impediscono di fare quegli investimenti che accelererebbero molto i piani del Fondo Elliott, che probabilmente potrebbe permettersi. Loro giocano a carte scoperte, vogliono ridare un valore al club e poi venderlo ad un prezzo superiore, e quindi hai bisogno di strutture, che stanno mettendo in cantiere, ma anche dei risultati. Posso anche andare a comprare il Milan all’ottavo posto, potrebbe essere un affare, però poi hai sempre l’onere del rilancio”.
G.B.
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