In un attacco del Milan quasi tutto in vendita, uno come Calhanoglu non è ancora sicuro del suo futuro: il turco può avere mercato ma potrebbe essere una pedina vincente per Giampaolo
Il Milan continua le grandi manovre in attacco, dove sarà rivoluzione. Ad eccezione di Piatek, sono praticamente tutti in vendita. A partire da Patrick Cutrone, che si avvicina sempre di più all’approdo in Premier al Wolverhampton. Nelle casse rossonere dovrebbe finire una cifra poco superiore ai 20 milioni di euro, ma le uscite non finiranno qui. Anche André Silva ha tenuto le valigie in mano, visto che gli interessamenti dall’Inghilterra e dalla Francia continuano a restare vivi. In entrata passi avanti per Rafael Leao del Lille, che sta viaggiando a grandi falcate verso Milano con un’operazione di circa 40 milioni di euro totali (compreso il cartellino di Djalò). Poi sarà il turno di Angel Correa, talentuoso attaccante dell’Atletico che può giocare da seconda punta ma anche da trequartista. Quello della cosiddetta ‘mezzapunta’ è un ruolo fondamentale per Giampaolo, che può contare anche su Hakan Calhanoglu.
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In queste ultime settimane si è parlato poco di Calhanoglu, reduce da una stagione in cui è andato a fiammate ma è stato in generale poco continuo e poco concreto sotto porta. Il suo futuro lontano dal Milan sembrava scritto, il Lipsia si era fatto avanti e insieme a lui anche altre della Bundesliga. “Questo può essere il mio anno, mi sento un giocatore del Milan e non ho mai avuto dubbi di restare perché sono felice qui. L’ho detto espressamente al mio procuratore”, ha detto l’ex Leverkusen a ‘La Gazzetta dello Sport’. Parole molto chiare, che Giampaolo può favorire con il suo modulo: il 4-3-1-2, infatti, è il sistema di gioco perfetto per le caratteristiche di Calhanoglu che può agire nella sua posizione naturale dietro le due punte. Ad ora non dovrebbe comunque partire in cima alle gerarchie, visto che ci si aspetta molto da Paquetà. Per il turco molto dipenderà anche dall’utilizzo del brasiliano: se giocherà da trequatista (sulla carta sarà così), per trovare spazio e non essere solo un ‘vice’ Calhanoglu potrebbe dover traslocare a centrocampo.
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Con l’arrivo di Leao e Correa, inoltre, l’argentino rischierebbe di intasare ancora di più gli spazi dietro le punte (se non dovesse giocare al fianco di Piatek). Per questo il turco potrebbe dover arretrare il proprio raggio d’azione, anche perché il Milan non avrà l‘Europa League e ci sarà pochissimo turnover. Calhanoglu, dunque, rischia di restare in panchina a guardare anche se le sue parole sanno di grande voglia di conquistarsi il posto da titolare. Tuttavia i rossoneri, se dovesse arrivare un’offerta interessante per il classe ’94 la valuteranno senza grossi problemi. Ad ora l’ex Bayer è un jolly per Giampaolo, sia per il ruolo di trequartista che di mezzala di qualità come piace al mister (vedi Praet). Una risorsa, dunque. Calhanoglu, almeno nelle dichiarazioni, ha fatto la sua scelta, che comunque può rivelarsi rischiosa per il suo futuro nella prossima stagione. Anche perché ci sono tantissime incognite, legate all’eventuale arrivo di Correa, ma anche le prestazioni di Leao e Paquetà.
F.I.
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