L’Atalanta si coccola Gianluca Mancini, giovane centrale sempre più “centrale” nel progetto di Gasperini. E come al solito diventerà un pezzo pregiato del mercato
Chi ha l’occhio lungo lo ha preso al Fantacalcio ad inizio stagione. Quando l’Atalanta ha salutato Mattia Caldara, partito in direzione Juventus (e poi passato al Milan, ndr), si è capito subito che il futuro pilastro della difesa Gasperini ce l’aveva già in casa, senza aver bisogno di tornare sul mercato. Da Masiello, Caldara, Toloi con Palomino pronto a subentrare si è passati a Masiello, Palomino, Toloi come trio di partenza. E alle loro spalle, oltre al ritorno di Djimsiti dal Benevento, una nidiata di giovani pronti a strappare qualche prezioso minuto. Dal talentino del Cittadella Marco Varnier al 2000 ex interista Bettella, ma a guidare il gruppo di ragazzi terribili non poteva che esserci lui: Gianluca Mancini.
Toscano, classe 1996, Mancini è uno di quei talenti che scovi in B ma che capisci subito che presto saranno dei crack. Come Ranocchia, come Rugani, come tanti prima di loro con il destino già segnato. Adesso tocca a lui, che è già un pilastro dell’Under 21 e che ha trovato la squadra giusta per crescere in serenità. Gasperini ci crede e lo sta inserendo sempre più spesso nell’undici di partenza, complice anche un infortunio occorso a Masiello. Ottime prestazioni e ora il gol col Parma, a certificare una crescita esponenziale che potrebbe presto renderlo un succoso oggetto di mercato per le big nostrane.
Le big stanno imparando a muoversi con largo anticipo sui talenti sbocciati nelle squadre di medio-bassa classifica. Il caso Caldara-Juventus, a prescindere da come si è concluso, è esemplificativo in tal senso. Prendere molto prima un calciatore significa pagarlo molto meno rispetto a quanto lo si può pagare poi quando sarà già esploso. E Mancini in questo senso potrebbe “costare” ancora meno, per un dettaglio non del tutto insignificante relativo al suo acquisto. In realtà è una situazione anche piuttosto spinosa, costata un deferimento all’Atalanta e anche al Perugia. Gli umbri comprarono Mancini dalla Fiorentina per qualche centinaio di migliaia di euro con il 50% sulla futura rivendita. Poi il calciatore iniziò a farsi valere e su di lui mise gli occhi l’Atalanta, che lo comprò per una cifra davvero irrisoria lasciandolo poi in prestito ai biancorossi umbri.
Un fatto che, secondo l’accusa della Procura Federale, fu solo un espediente per tenere basso l’indennizzo da riconoscere alla Fiorentina. Intanto adesso il cartellino di Mancini a bilancio è ad una cifra davvero irrisoria e quindi, al momento della cessione, l’Atalanta porterà a casa un’enorme plusvalenza. Non certo un motivo per regalarlo, ma di sicuro un motivo per cederlo meglio possibile senza chiedere la luna. Un doppio affare per chi se lo porterà a casa.
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