“Nel calcio può capitare di vivere una situazione come la mia: non trovi l’accordo con la società, il tempo passa e la situazione non si risolve. Alla fine rimani senza una soluzione e fuori dal progetto. Ho fatto una scelta lo scorso anno, pensando a cosa potesse essere meglio per me e restando a queste condizioni alla Juventus”. Parole amare quelle di Paolo De Ceglie, calciatore che dopo 22 anni tra giovanili e prima squadra, si appresta a lasciare la sua squadra del cuore, la Juventus.
Juventus, De Ceglie: ‘L’ultimo anno alla Juve, un incubo’
Amarezza sì ma non rancore per il terzino che così ha parlato alla Gazzetta dello Sport: “Difficile vivere da separato in casa. Devo ringraziare Fabio Grosso (ex tecnico della Primavera Juve ndr) che mi ha permesso di aggregarmi ogni giorno alla Primavera. Ho giocato qualche amichevole ma nulla più. Nonostante un anno fermo posso dire di essere ancora in forma, anche se devo ammetterlo sia stato difficilissimo. Senza giocare, senza la possibilità di giocarsi un posto non lo auguro a nessuno: è un vero e proprio incubo. E’ vero, non mi aspettavo di finire in una situazione simile ma giuro che non ho rancore. Mi si stacca un pezzo di cuore ad andar via da qui. La mia Juve non è quella di quest’anno, è quella degli scorsi 21 anni. Inutile dirlo: farò sempre il tifo per i bianconeri”.