Alvaro Morata, in vista della sfida di andata degli ottavi di finale di Champions League tra Real Madrid e Napoli ha rilasciato un’intervista ai microfoni del Corriere dello Sport in cui ha parlato del passato da juventino. “Se batterli avrebbe un sapore speciale? Io voglio sempre vincere, ma ammetto che sarei ancora più felice per il mio passato juventino”, ha detto al Corsport. Per poi trovare la Juve in finale? “Ammetto che non mi piacerebbe, ma pur di esserci metterei la firma. E se proprio dovessi perderla, preferirei farlo contro la Juve che contro altre squadre”.
“Come arriva il Real agli ottavi di Champions? A gennaio abbiamo perso due partite, ma è meglio uscire dalla Coppa del Re che dalla Champions, adesso stiamo bene, siamo una squadra unita e ci piacerebbe vincere la Liga perché è da tanto che il Real non la conquista e poi la Champions è sempre la Champions e non vediamo l’ora di giocare contro il Napoli. Quali sono i punti di forza di questo Napoli? Giocano molto bene palla al piede e i loro capovolgimenti di fronte, con Callejon, Hamsik e Insigne sono molto pericolosi. Poi ci sono Pavoletti e Milik che immagino proverà ad esserci. E’ una grande squadra, quest’anno non sembrano in lotta per il campionato e questo potrebbe dare loro ancora più forza in Europa. Ci possono battere, ma anche noi possiamo batterli: è la magia della Champions. Una vittoria contro i partenopei avrebbe un sapore speciale? Io voglio sempre vincere, ma ammetto che sarei ancora più felice di battere il Napoli per il mio passato juventino”.
Sul passato alla Juventus: “Chi mi manca di più dello spogliatoio bianconero? Tutto il gruppo degli italiani: Bonucci, Barzagli, Chiellini, Marchisio, Buffon, sono stati fondamentali per il mio adattamento nella Juventus e a Torino. Se avessi trovato uno spogliatoio un po’ “cattivo” non avrei fatto così bene nella Juve. Gli infortuni e i periodi “no” fanno parte del calcio, se devo dire la verità, e questo non l’ho mai detto prima, ho sofferto di più per il fatto di non essere al 100% di proprietà della squadra, ero condizionato dall’opzione di “recompra” e questo mi ha un po’ limitato. Perché in certe partite il club, giustamente, puntava su giocatori di proprietà perché sapeva che in estate, come poi è successo, mi potevano perdere. Forse se fossi stato al 100% della Juventus le cose sarebbero andate diversamente”.
Un ritorno in bianconero? “L’importante è che parlino sempre di me, io qui sono felice e voglio sfondare nel Madrid, ma è anche vero che vorrei giocare di più. Adesso però dobbiamo provare a vincere la Liga e la Champions, poi vedremo se il mister punta su di me o no. Nostalgia dell’Italia e della Juve? Io non sono italiano, ma ho dato tutto per la maglia bianconera ed ero disposto a rimanere lì molti anni, la Juventus lo sapeva, l’unico problema era la chiamata del Madrid che era il mio sogno fin da piccolo. Senza “recompra” avrebbero dovuto cacciarmi per farmi andare via da Torino”.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com