E’ il giorno dei rinnovi ufficiali di Gigi Buffon e Andrea Barzagli. In conferenza stampa, il presidente Agnelli ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:
“E’ un’ottima notizia il sì della Lega Serie A per le seconde squadre con la disponiblità del presidente Gravina ad accoglierne qualcuna nel campionato di Lega Pro. Giocatori che oggi sono lontani, avrebbero la possibilità di allenarsi al loro fianco. Vorrei fare un paio di considerazioni: rimarcare l’enorme orgoglio e soddisfazione per la vittoria del quinto scudetto consecutivo ed entrare così nella storia del calcio italiano. Quest’anno c’è una minima amerezza per l’eliminazione dalla Champions che però ha confermato la bontà della Juventus e che lo scorso anno non è stato un exploit solitario ma che la nostra dimensione è quella internazionale. Devo ringraziare Marotta, Nedved e Paratici: solo noi sappiamo quanto sono stati difficile un paio di mesi. Se tutti noi ci ricordiamo la presa di posizione di Buffon ed Evra, ma c’è stato un grandissimo lavoro di squadra: se alla fine siamo riusciti a prevalere, è stato grazie al contributo di tutti. Solo con il tempo capiremo bene cosa realmente abbiamo fatto, ma non vogliamo farlo: siamo concentrato sui prossimi obiettivi. Chi viene alla Juventus sa che il traguardo più importante è il prossimo e da questo punto di vista siamo tutti concentrati sulla finale di coppa Italia: soltanto dopo saranno tirate le somme. Poi penseremo all’anno prossimo con gli obiettivi che saranno il sesto scudetto e l’obiettivo internazionale e tutti i ragazzi sanno che ce la possiamo giocare: quello deve essere un sogno, ma dobbiamo sapere che ce la possiamo giocare. Devo assumermi la responsabilità di quanto successo per i festeggiamenti: qualche collaboratore è venuto da me presentandomi la possibilità di organizzare un festeggiamento in piazza, in quel momento ero più concentrato sui risultati da raggiungere e, da un lato la scaramanzia dall’altro il programatismo ho detto di no e poi non c’è stato tempo per organizzarci. Quindi se non c’è festa è colpa mia. Ora da ultimo: parlare di Buffon e Barzagli è molto difficile. Per Gigi mi preme sottolineare le sue qualità umane: il privilegio che ho avuto io in questi anni, è avere lui come capitano. Un uomo che fa la differenza, in campo e fuori dal campo: l’altra volta avevo auspicato che gli venisse riconosciuto il Pallone d’Oro, non ha porato bene quindi questa volta spero che non glielo diano mai. Andrea è un altro ragazzo serio, schivo: meriterebbe non dieci, ma cento volte di più la luce dei riflettori, che invece un po’ per carattere e un po’ per ruolo gli mancano. Credo che lui sia un po’ più grandi difensori della sua epoca: quando penso a Thiago Silva, Terry e Piquè, penso ad Andrea. Abbiamo altri due anni con loro, cammineremo insieme fino al 2018: gli obiettivi sono chiari, la nostra dimensione oltre che nazionale, è internazionale per poter sognare concretamente”.
BARZAGLI – “Sono fiero di me stesso: volevo dimostrare di poter giocare in un club come la Juventus. Quando sono arrivato, c’era l’emozione e il timore di dover affrontare uno stadio e dei tifosi così importanti: ora che sono passati cinque anni e aver fatto tante vittorie, sono contentissimo del rinnovo e non vedo l’ora di scendere di nuovo in campo. Ringrazio il presidente per le belle parole, il direttore e i compagni con i quale abbiamo instaurato un bellissimo rapporto”.
BUFFON – “Come Andrea sono orgoglioso di questo ulteriore atto di fiducia della società e del mondo Juve nei miei confronti. Ci tengo a sottolineare il fatto che la strada che abbiamo intrapreso è fatta da un insieme di forze che ci potrà portare all’obiettivo a cui tutti aspiriamo. La verità è che un giocatori riesce ad esprimersi ad altissimi livelli quando si lavora di gruppo e quando ci sono alle spalle persone che sanno il fatto loro, e non sto parlando di campo. Spero che la mia storia alla Juve si possa chiudere nel migliore dei modi. Sono orgoglioso di condividere con un mio compagno un qualcosa di così importante perché il legame che ci unisce in campo e anche fuori è qualcosa di profondo e speciale che nasce dal rispetto. Credo che in tutte le situazioni che ho vissuto non sia facile trovare tutto questo e tutta questa stima che c’è tra noi giocatori e con i dirigenti”.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com