Il nuovo eroe della Premier League si chiama Jamie Vardy, protagonista del Leicester delle meraviglie con 22 gol in 34 partite. Una grande gioia per l’attaccante che, però, prima di diventare il bomber che tutti vogliono, ha dovuto superare tantissime difficoltà.
Il numero 2 delle Foxes, Aiyawatt Srivaddhanaprabh, ha infatti raccontato alla rivista thailandese ‘A Day Magazine’ le difficoltà incontrate da Verdy durante il suo passaggio al calcio professionistico.
“In primo luogo io ero contrario all’acquisto di Vardy. – ha rivelato il vicepresidente – Ho chiesto di lui a Nigel Pearson e Steve Walsh, controllato i rapporti degli osservatori, e a quel punto ho cominciato a credere che sarebbe stato un buon affare, ma ho dovuto rispondere i tifosi che chiedevano ‘come fosse possibile pagare un milione di sterline per un giocatore che arrivava dai Dilettanti’ (cifra più alta mai spesa per un giocatore non professionista, ndr”.
“Per loro ero il proprietario di club più stupido al mondo. – ha proseguito Srivaddhanaprab – Ho chiesto a Pearson e Walsh: ‘Se ho a disposizione solo un milione di sterline come fondo per i trasferimenti per la prossima stagione, chi dovrei comprare?’. E mi hanno risposto ‘Vardy’. Allora ho detto: ‘Va bene'”.
“Quando fu acquistato nel 2012 c’era indignazione da parte di tutti i tifosi. Alcuni addirittura mi hanno chiamato per dirmi: ‘Sei matto? Perché hai speso così tanto per un giocatore non professionista?'”.
“Penso che allora lui non avesse la benché minima idea di cosa volesse dire giocare in Premier League. – ha affermato Srivaddhanaprabh – Il giorno in cui l’ho comprato Vardy è venuto da me e mi ha ringraziato per avergli cambiato la vita. Non aveva mai avuto così tanto denaro ed era al settimo cielo. Arrivò dai campionati meno importanti dritto alla Championship. E questo alla fine lo ha portato a bere alcol ogni giorno. Non sapevamo cosa fare…”.
“Io non sapevo di questo fino a quando qualcuno non mi ha detto che veniva agli allenamenti ancora ubriaco. – ha proseguito il vice-presidente del Leicester – Così sono andato a parlare con lui e gli ho chiesto: ‘Vuoi chiudere la tua carriera in questo modo? Vuoi continuare a comportarti così? Bene, noi faremo scadere il tuo contratto e ti lasceremo andar via. Non aspettarti una carriera migliore'”.
“Mi ha risposto che non sapeva cosa fare della sua vita. – ha raccontato Srivaddhanaprabh – Non aveva mai guadagnato così tanto denaro. Così gli ho chiesto: ‘Qual è il tuo sogno? Come pensi che dovrebbe essere la tua vita? Dovresti riflettere attentamente su ciò che vuoi fare per il club. Ho investito su di te, quindi devi ricambiare la mia fiducia”‘.
Da allora Vardy cambiò il suo stile di vita, diventando il grande giocatore che ora tutti conoscono: “Dopo questo colloquio ha semplicemente smesso di bere – ha detto il numero 2 del Leicester – e ha iniziato a lavorare duro in allenamento. Le sue doti fisiche non erano buone come oggi. Sapevamo che avesse un’accelerazione esplosiva, ma certo allora non immaginavamo che potesse essere così devastante…”.
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