Ritorna l’appuntamento fisso di CalcioMercatoNews.com: come per ogni chiusura di calciomercato, è tempo di tirare le somme e dare le pagelle al mercato. Squadra per squadra, ecco l’analisi della nostra redazione su come le società italiane hanno operato in questa sessione invernale:
Atalanta 4.5: Pessima a dir poco la gestione del mercato della società orobica. Lasciano Maxi Moralez e Denis, scheletro della squadra soltanto fino a poche settimane fa, ed arrivano Diamanti, tutto da scoprire nel sistema di Edy Reja, e l’usato sicuro Marco Borriello. La sensazione è che per rimpiazzare due pezzi da ’90 che hanno scritto la storia della Dea, servisse molto altro. Nota a margine per la tremenda gestione del caso Stendardo: peggio di così era difficile fare.
Bologna 6: Seguendo le idee di Donadoni non si sbaglia. Deve essere stato questo il diktat di Pantaleo Corvino, responsabile del mercato felsineo che ascolta il suo tecnico e porta a Bologna calciatori di esperienza assoluta per una salvezza che, a dire la verità, pare ormai agevole. Dovesse riuscire l’esperimento Zuniga, da una piena sufficienza si potrebbe passare ad un voto più corposo.
Carpi 6: Il vero scatto, lo ha fatto a metà del girone d’andata il Carpi: con il ritorno in Emilia di Castori, si è deciso di riprendere il filo interrotto ad inizio del campionato di Serie A, rimettendo in piedi il progetto che aveva portato dalla cadetteria alla massima serie il club biancorosso. I colpi sono tutti “giusti” per la dimensione degli emiliani, e la dimostrazione ne è l’addio di Marco Borriello, ritenuto corpo esterno alla squadra. Forse tutto ciò non servirà a salvarsi, ma è quantomeno coerente con la filosofia del Carpi Calcio.
Chievo 6.5: Andiamo controcorrente: cedere Paloschi allo Swansea per una cifra vicina ai 10 milioni è stato forse il miglior colpo del mercato di gennaio. Soprattutto perché la cessione arriva all’interno un campionato in cui, a gennaio, sembra ormai chiusa la lotta retrocessione. Con l’addio dell’ex rossonero il Chievo fa cassa, cede un calciatore a fine ciclo, e punta forte sui giovani che costruiranno il futuro del Chievo, aggiungendo loro una sicurezza come Floro Flores. Scelte quantomai azzeccate.
Empoli 6: Anche qui, mercato molto coerente quello del club del presidente Corsi. Va via Barba, offerta irrinunciabile quella dello Stoccarda, ma restano Tonelli, Saponara e Mario Rui che probabilmente andranno via a giugno. Con l’arrivo di Ariaudo dal Sassuolo, Giampaolo può essere davvero soddisfatto.
Fiorentina 5: E’ mancato quel quid in più alla dirigenza viola. Paulo Sousa è stato infatti sì accontentato, ma solo in parte. Il mancato arrivo di Mammana, con l’annesso polverone scatenatosi, ha destabilizzato notevolmente l’ambiente viola, alla ricerca di grandi risposte in una stagione che sembrava essere partita con ambizioni scudetto, ma che ora pare volgere verso altri obiettivi. Giusta la cessione di Pepito Rossi: per salvaguardare l’uomo, e l’atleta, non poteva esserci soluzione migliore di un prestito dove acquisire continuità.
Frosinone 5: Discorso diametralmente opposto rispetto a quello del Carpi. La società ciociara non fa praticamente nulla per evitare la retrocessione. E la sensazione, netta, è che il crollo arriverà puntuale. Insufficienza che non è pesante viste le possibilità economiche di una società che, forse in maniera oculata, non ha voluto fare il passo più lungo della gamba.
Genoa 6.5: La solita girandola di Preziosi, porta questa volta in rossoblu due calciatori veri come Suso e Cerci, pronti ad aiutare Gasperini in una stagione che potrà senza problemi cambiare volto già da gennaio. Il vero colpo però potrebbe essere Matavz: il calciatore ex Augsburg può ritagliarsi in questa stagione qualche spazio e poi, dal prossimo anno, diventare il perno dell’attacco del grifone. Cessione Perotti quasi inevitabile…
Hellas Verona 4: Dopo il disastro sul campo, arriva anche il disastro sul mercato. La permanenza in A è praticamente compromessa, quindi perché tentare la strada della salvezza con colpi assolutamente mediocri? Sarebbe stato ideale cercare di costruire, già da adesso, una squadra giovane per il prossimo anno. Tra l’altro, è partito in anticipo lo smantellamento: via Sala, via Hallfredsson. Mala tempora currunt…
Inter 5.5: Via la maschera: il solito Eder, per quanto utilissimo alla causa, non può bastare a Roberto Mancini per la corsa alla Champions League, e la dimostrazione è arrivata giusto poche ore fa nel derby. Mancano un centrale di difesa, ed un centrocampista di qualità. Il “colpo” è la cessione di Guarin in Cina: da troppo tempo si cercava di piazzare il colombiano e la plusvalenza arrivata non può che rendere felici i dirigenti.
Juventus SV: La Juve non fa davvero nulla per la prima squadra. Nessun acquisto, nessuna cessione, ma non per forza tutto ciò è un male: gli esperti dirigenti bianconeri sanno bene di non poter rinforzare in questa sessione invernale la rosa, e quindi lavorano per il futuro. Se infatti il voto per la stagione 2015-2016 è nullo, per le stagioni a seguire la Juventus guadagna un bel 7.5: preso Mandragora, opzionato Sensi, bloccati Lapadula e Caprari per giugno. Il meglio del calcio italiano sarà in orbita Juve, meglio di così…
Lazio 4.5: Ad una squadra come quella capitolina che ha mostrato grandissime difficoltà nella prima fase del campionato, diciamoci la verità, sarebbe servito ben altro che il solo Bisevac (tra l’altro infortunatosi nelle scorse ore). Bocciati Lotito e Tare: così l’Europa League è davvero complicata da raggiungere.
Milan 5: La vittoria nel derby aiuterà a nascondere alcuni degli evidenti problemi del Milan, rimasti persistenti dopo il mercato di gennaio. Ritorna sì Boateng, ma non può essere bastevole ad una squadra che possiede delle evidenti lacune soprattutto nella linea mediana. Di difficile comprensione la gestione dei casi Niang e Luiz Adriano: entrambi ad un passo dall’addio, per ragioni differenti, sono infine rimasti nella Milano rossonera. Per l’Europa si chiederà un miracolo a Mihajlovic e Sinisa in stagione non ha praticamente fatto altro che dispensarne.
Napoli 5: Davanti al Napoli c’è un’opportunità storica: vincere lo scudetto, il primo nel post Maradona. Perché dunque accontentarsi di un mercato che ha portato in azzurro soltanto Regini e Grassi? Il gruppo dei titolari è ultra soddisfacente, guidato da un vero maestro di calcio, e su questo non piove, ma non sarebbe stato meglio allungare e rinforzare la panchina?
Palermo 5: Zamparini aveva promesso in corso d’opera 5 colpi di livello per questo mercato di gennaio ed effettivamente a Palermo sono arrivati in 5. Di questi però salviamo Cristante, preso dal Benfica, e Bentivegna, giovane ritornato dal prestito al Como. I restanti difficilmente aiuteranno i tecnici Schelotto e Tedesco, in una stagione che, comunque, difficilmente condurrà i rosanero in B. Sfruttando i colori societari del club siciliano possiamo interpretare facilmente l’umore dell’intera piazza: altro che rosa, è tutto nerissimo.
Roma 6-: La squadra, nel passaggio da Garcia a Spalletti, è cambiata notevolmente. Il mercato è stato condotto, tutto sommato, intelligentemente, ma la squadra è rimasta comunque incompleta: manca ancora un centrale di difesa, dato che Zukanovic sarà chiamato sia a fare il centrale sia a fare il vice Digne, e forse, dato lo scarso rendimento di Dzeko, qualcosina si sarebbe potuta fare anche avanti. Bene comunque Perotti, bene El Shaarawy, benissimo la cessione di Gervinho.
Sampdoria 6: Alzi la mano chi crede che la squadra di Montella, nonostante la cessione di Eder, si sia rinforzata e non indebolita nel mercato di gennaio. Il Doria è protagonista assoluto del mercato e si prepara ad un girone di ritorno che dovrà, necessariamente, far allontanare più possibile la zona retrocessione. Adesso tutto passa tra le mani di Montella: a lui il compito di convincere i suoi ragazzi della bontà delle sue idee.
Sassuolo 7.5: Per noi è il Sassuolo la società indiscussa regina del mercato. Mantenere intatto il blocco allenato da Di Francesco, puntellarlo con un acquisto di livello assoluto come Trotta e, soprattutto, ufficializzare il colpo Sensi per il prossimo anno (anche se fatto insieme alla Juventus), dimostra ancora una volta come la filosofia neroverde sia chiara e vincente. Non abbiamo dubbi: da qui ai prossimi anni, troveremo il Sassuolo in Europa.
Torino 7: Ritorna, tra la gloria, Ciro Immobile, va via, al momento giusto, Fabio Quagliarella. Opera con intelligenza Urbano Cairo, insieme a Petrachi: fiducia totale a Ventura e tanta volontà di rialzare la testa. Unica pecca? Il caso Maxi Lopez, momentaneamente archiviato.
Udinese 6: Sufficienza piena per i Pozzo che regalano a Colantuono Matos, Hallfredsson e Kuzmanovic per far svoltare la stagione della squadra bianconera. Certo, fosse arrivato Quagliarella, sarebbe stato il top, ma i friulani al momento si accontentano così…
Mauro Piro – www.calciomercatonews.com
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