In una lunga intervista rilasciata ai microfoni della Gazzetta dello Sport, Marcello Lippi ha parlato delle voci che lo hanno accostato anche alla Roma. Ecco le sue dichiarazioni:
SUL FUTURO – “Non vorrei che qualcuno ora pensasse: ‘Si sta mettendo sul mercato’. Non è il mio caso. Ho detto basta alla Cina, ma non ero stanco di calcio. Mi ritrovo a vedere partite e pensare a cosa farei, chi sostituirei. Se capita l’occasione, bene, altrimenti fa lo stesso. Come giocherebbe la mia nuova squadra? Modulo base 4-3-3, ma non con gli attaccanti esterni che si abbassano per contrastare i terzini, tipo 4-5-1. Quando si conquista palla, gli attaccanti esterni si accentrano, gli esterni diventano ali con un corridoio più libero per crossare: se poi hai un centravanti alto, meglio così. E i due centrali difensivi si alzano in linea col play per una difesa a tre. Può farlo la Roma con De Rossi…”.
LA FIGURA DELL’ALLENATORE – “È tramontata l’idea che un tecnico conti il 20%. Non è così e non lo è mai stato per Mourinho, Capello, Van Gaal, anche Lippi e altri: sono gli stessi grandi giocatori a pretendere una guida forte e sicura, chi ti fa vincere e migliorare i contratti. Serve un tecnico esperto e competente, che entri nella testa dei giocatori e tiri fuori il meglio”.
SU ALLEGRI – “È concreto, ha buone conoscenze tecnico-tattiche, sa cambiare e ha coraggio. Non era mica da tutti mettere Morata in panchina e individuare in Mandzukic la rabbia e la cattiveria per scatenare una rincorsa fantastica a cui non credeva nessuno. Oppure l’idea di tornare al 3-5-2”.
SU GUARDIOLA – “Guardiola è la prima rivoluzione dopo Sacchi? Certo. Ha creato e allenato la squadra più forte di sempre, il Barcellona. Oggi è uno dei due-tre migliori al mondo. Anche se il numero uno al momento è Ancelotti”.
SU ANCELOTTI – “Nessuno è come lui, grande esperienza da calciatore e poi da allenatore accanto a Sacchi. Ha vinto in ogni campionato e lo farà anche in Germania. Non c’è un calciatore che abbia mai detto una parola negativa nei suoi confronti. Ci vogliono qualità e cultura calcistica”.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com
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