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Fifa, Blatter: ‘Mi sento tradito. Continuerò a combattere’

Getty Images

Il presidente della Fifa ha commentato in conferenza stampa la sentenza del Comitato Etico del massimo organismo calcistico mondiale: “Dire che è una buona giornata per me e per la Fifa è dire qualcosa di sbagliato – ha iniziato Blatter – Nella vita, come nel calcio, è fondamentale rispettarsi l’uno con l’altro. L’umanità nel calcio è stata creata da Nelson Mandela: lo dico, oggi, dopo aver saputo che la stampa era già a conoscenza della mia squalifica prima del sottoscritto. Sono davvero dispiaciuto perché sono triste per il calcio e per la Fifa, oltre che per tutte le Federazione calcistiche mondiali. Sono stato trattato come un punching-ball”.

“Pensavamo di aver convinto il Tribunale di questa situazione, di come è stata creata. Con Platini avevamo un contratto che era terminato, ma era ancora valido, però adesso ci troviamo in questa situazione. C’è un contratto orale, un gentlemen agreement, già in atto nel 1998. Ne avevamo parlato e lui mi aveva detto che avrebbe voluto lavorare per la Fifa. Hanno negato l’esistenza di un contratto di questo tipo, tutto era confermato da due incontri: uno in Svezia e uno a Zurigo nel ’98. Gli Europei amano Platini, nessuno diceva che lui era attaccato ai soldi prima di questa decisione. Abbiamo provato a dimostrare questo accordo tra Platini e il sottoscritto, adesso il Tribunale arbitrale lo nega, dicendo che i 2 milioni di franchi svizzeri e la lettera non facevano parte del contratto. Sostengono che io gli avessi dato questi soldi per comprare i voti della Fifa. Io continuerò a combattere, per me e per la Fifa”.

“Sospeso dalla Fifa per che cosa? Io e Platini, interrogati,  avevamo dato la stessa risposta, ma questo per la Fifa viene considerato irrilevante. Ricorerremo alla Corte d’Appello e al Tas, oltre che alla Giustizia svizzera. Questa è una questione amministrativa, non ha niente a che fare con le regolamentazione etica. E’ una decisione che mi ha toccato: prima di essere sanzionato hai diritto di essere sentito, è un diritto umanitario che spetta a tutti e in ogni ambito. Questo provocherà un nuovo tsunami nella Fifa. Tutto questo ha avuto un aspetto rilevante anche nei confronti della mia famiglia. Devo mettere i miei diritti sul tavolo: mi dispiace per la mia organizzazione, che non lo merita, e per cui ho combattuto per 41 anni. Dico che la Fifa continua a lavorare bene. Sì, un po’ mi sento tradito“.

“La costa giusta sarebbe stata quella di lasciare dopo i Mondiali in Brasile. Non so chi sia il candidato ideale a succedermi, però vorrei partecipare al prossimo Congresso, visto che questa squalifica mi impedisce di aver qualsiasi contatto con la Fifa. Tutto questo è sbagliato, sospendere il presidente della Fifa non è una cosa applicabile per questo contesto. Io non ho mai barato con i soldi, ma poi quali voti avrei dovuto comprare? Io ho sempre avuto i voti dell’Europa ad esempio, voi conoscete tutta la storia. Mondiali 2022 agli USA? Non credo che ci siano dei collegamenti con gli Stati Uniti, non posso dire che ci siano state pressioni dall’interno. C’è una cattiva comunicazione però, questo sì. Platini? Non è una vendetta, lui aveva un altro tipo di approccio alla Fifa. Non ho mai avuto l’idea di fare qualcosa contro Michel Platini: non sono un imbecille, anche io sono coinvolto in questa situazione. Dico che lui è una persona onesta, come lo sono anche io. Non parlerò della mia salute: però, senza il miracolo della medicina, non sarei qui oggi dopo quello che ho passato l’1 novembre. Adesso sto bene, sono forte e in salute; ringrazio la mia famiglia e tutte le persone della Fifa che hanno sempre fiducia in me”.

S. Dibenedetto

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