Maurizio Zamparini, presidente del Palermo, in vista del ritorno di Paulo Dybala al Barbera con la Juventus, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha parlato dell’ex gioiello rosanero. Ecco le sue dichiarazioni:
SU DYBALA – “In campo gli avversari non si festeggiano mai, ma a Paulo per il suo ritorno a Palermo farò il regalo che gli ho promesso: il quadro che lo ritrae, ora a casa mia al fianco di quelli di Cavani e Pastore, gli altri miei fuoriclasse. – le sue parole – Il tempo sta dimostrando che Marotta e Paratici sono stati bravi ad anticipare tutti, conquistando subito il sì del ragazzo. Berlusconi mi invitò ad Arcore per pareggiare l’offerta e Thohir venne addirittura a Vergiate per indurmi in tentazione. Ma non basta: il PSG avrebbe investito su di lui se Ibrahimovic fosse andato al Milan… La Juve ha in casa un talento che presto varrà 100 milioni e passa. Sta mettendo su chili? Ho visto. Adesso spero si fermino: Paulo ha talento ed è agile, non va snaturato. Ricordo ancora quando gonfiarono i muscoli di Del Piero“.
SULLO SCUDETTO – “Mi farebbe piacere se lo vincesse una tra Napoli e Fiorentina, ma credo che la Juventus abbia tutti i numeri per tornare presto in alto: ovviamente dopo la gara del ‘Barbera’… Mancini ci sta mettendo molto del suo in questa bella rincorsa dell’Inter, va preso sul serio. In ogni caso Sarri sta davvero facendo giocare bene gli azzurri: l’importante è che tenga a freno l’esuberante animo toscano”.
SU IACHINI – “Con Dybala, Vazquez e Barreto potevo allenarlo anche io quel Palermo (ride). Devo ammettere che è stato bravo a dare alla squadra un’identità. Però, negli ultimi tempi aveva perso entusiasmo e il gruppo ne aveva risentito. Contro il Chievo, pur vincendo, avevamo toccato il fondo: non potevo non intervenire”.
SU CALCIOPOLI – “Gli avevano insegnato che per vincere occorresse avere il favore degli arbitri e Moggi ci riuscì. Faceva parte di quel sistema, non era l’unico colpevole. Eppure una volta in tv negava il suo coinvolgimento. Allora gli dissi: ‘Luciano, vedi, sei sporco di farina e non te ne sei neanche accorto’. Ho sempre rispettato Giraudo, ma ci differenziava il fatto che io ho sempre anteposto l’etica al denaro. Purtroppo la situazione nel frattempo è addirittura peggiorata. Il calcio ha mutuato i difetti di un Paese che ormai non rispetta più certi valori”.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com
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