Dopo la presentazione della nuova maglia della Nazionale, Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa. Ecco le sue dichiarazioni:
LA NUOVA MAGLIA – “Ho fatto il calciatore e so cosa vuol dire indossare la maglia azzurra e le emozioni che trasmette. Non capirne il valore non è giustificabile”.
INSIGNE E BERARDI – “Dalla mia prima conferenza da ct ho detto che avrei voluto una squadra che rendesse orgoglioso il popolo italiano. Volevo trasmettere emozioni positive, da parte di un gruppo che sentisse questa maglia come una seconda pelle. Al centro del nostro progetto c’è il gioco perché questo è fondamentale per centrare traguardo importanti. Non è il singolo ad essere importante. L’altro aspetto al centro del progetto c’è la moralità, con atteggiamenti dentro e fuori dal campo. Ho detto che avrei valutato la voglia di chi arriva qui. Sono parole che ho già detto, concetti che ho già espresso. C’è chi lo ha capito subito e chi invece ha avuto bisogno di tempo. Io non ascolto i venti del nord, del centro o del sud. Servono valori straordinari per questa maglia, non bastano due o tre gol. Detto questo quelle su Insigne e Berardi sono scelte tecniche”.
LO SCUDETTO – “E’ una responsabilità che non mi sento di prendere. Anche perché la squadra additata potrebbe fare gli scongiuri. Ritrovare la Fiorentina in testa è uno stop importante per il calcio perché è la dimostrazione che quando si fanno le cose per bene in tutto e per tutto alla fine i risultati arrivano. Anche se si sembra meno attrezzati delle solite big. Mi sento in dovere di fare i complimenti alla Fiorentina come già avevo fatto. Poi ci sono Napoli e Roma che stanno facendo bene, la Juve e il Milan che stanno recuperando. E’ un campionato che fa bene alla gente”.
ANCORA SU INSIGNE – “Fare riferimento alla situazione di Insigne non è giusto. Non è una questione soggettiva. Il discorso è generale che si basa su cose dette ad inizio percorso, che cerchiamo di rinforzare mese dopo mese. Pensiamo agli aspetti positivi come la convocazione di De Silvestri, un ragazzo che si è rotto il ginocchio per noi e che alla prima occasione abbiamo deciso di convocare. Questo è quello che cerco, ovvero giocatori che sono a disposizione a 360°. Un altro esempio è Verratti che ha giocato all’Azerbaigian con il rischio di farsi male. Altri avrebbero alzato bandiera bianca per evitare di saltare la gara con il club. Quando si varcano i cancelli di Coverciano deve esistere solo la Nazionale”.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com
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