Un passato nelle file dell’Arsenal, un presente con indosso la maglia del Borussia Moenchengladbach ed un futuro, prossimissimo, in campo contro la Juventus. Havard Nordtveit, difensore della squadra tedesca che nel prossimo turno di Champions League affronterà i bianconeri, si è raccontato in esclusiva ai microfoni di CalcioMercatoNews.com, parlando non solo dell’imminente sfida con i vice campioni d’Europa, ma anche facendo il punto sulla nazionale italiana allenata da Antonio Conte, squadra che Nordtveit, con indosso la maglia della Norvegia, ha sfidato la scorsa settimana.
Cosa te ne è parso della Nazionale di Conte? Che analisi hai fatto dopo la gara di pochi giorni fa?
“L’Italia mi è sembrata molto compatta. Può ambire al titolo europeo in Francia, ma dovrà giocare di squadra perché altre squadre possono vantare maggior talento. La solidità difensiva sarà determinante”.
C’è qualche calciatore azzurro che stimi particolarmente?
“Avrei voluto scambiare la maglia con Buffon. Lui è davvero una leggenda, però ovviamente l’umore a fine partita non era ottimale e ho voluto evitare, avrebbe potuto dare fastidio a qualche mio compagno. Spero davvero che almeno contro la Juve io riesca finalmente a prendere la sua maglia…”.
Che partita sarà quella contro i bianconeri? Come li affronterete?
“Con la Juventus dobbiamo giocare di rimessa. Loro sono bravi ad attaccare ma spesso si sbilanciano. Dobbiamo puntare su quello. Essere bravi a sfruttare il campo aperto”.
Sarete però privi di numerosi calciatori per la delicata sfida di coppa…
“Xhaka e Herrmann sono fortissimi, ma noi l’anno scorso eravamo la quarta miglior difesa d’Europa, questo perché lavoravamo da squadra. Sono convinto che abbiamo uno spirito di squadra superiore agli altri, per questo le assenze non ci spaventano”.
Qual è il vostro obiettivo a questo punto della fase a gironi della Champions League?
“Dobbiamo fare 7-8 punti nelle ultime 4 di Champions, in modo da andare a giocarci l’Europa League”.
Parlando di passato, invece. Come valuti la tua esperienza all’Arsenal?
“A 17 anni mi voleva il Manchester United, ma Wenger venne e vedermi giocare dal vivo e mi prese. Divenni il capitano della seconda squadra ma poi i vari prestiti mi hanno fatto capire che non puntavano davvero su di me. Poi nel 2010 mi sono trasferito qui al Gladbach e mi sono trovato subito bene”.
Qual è il tuo pensiero sul campionato tedesco? Sei d’accordo con chi sostiene che sia un torneo noioso?
“La Bundes è noiosa perché il Bayern vince sempre e vince presto. Pensavo che il Borussia Dortmund potesse reggere quest’anno, ma poi c’è stato lo scontro diretto e tutto è stato chiaro…”.
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