Aurelio De Laurentiis si gode il suo Napoli. Ospite di Tiki Taka, il programma di Italia 1, il presidente dei partenopei ha parlato di tutto, a partire dal contratto di Sarri:
“Ho detto alla critica che doveva prendersela con me perché ho le spalle larghe, ma anche perché nel calcio non si può ignorare che ci sono un mercato che dura fino a fine agosto e la necessità di inserire i giocatori lavorando sul campo. Le prime partite sono da sempre un punto interrogativo. I tifosi dovevano avere tranquillità e, siccome io ero rimasto conquistato da Sarri, l’ho spalleggiato con forza. Quando ci ha battuto lo scorso anno con l’Empoli, mi aveva impressionato, ma conoscendolo mi sono piaciute anche la sua intelligenza e la sua semplicità. E’ una persona anche sofisticata e quando mi fanno notare che non è il massimo dell’eleganza perché porta la tuta, io rispondo: “Facciamola finita!”. Benitez mi diceva che gli avevo fatto fare il vestito su misura, ma che gli tirava sotto le braccia e che non riusciva a chiamare neppure i giocatori… Non conta quello che uno indossa. Il contratto annuale? Ha un contratto stile cinema: un anno più 5 opzioni da un stagione ciascuna. Ogni anno, entro aprile, ho il diritto di esercitare l’opzione per riconfermarlo“.
LA SCELTA DEL TECNICO: “Avevo pensato a Klopp e a uno spagnolo (Emery, ndr) per continuare la sequenza ispanica. Poi però ho messo sul tavolo come unici due “italiani” Sarri e Mihajlovic. Di quest’ultimo mi piaceva il piglio forte, ma la seconda volta che ci siamo incontrati mi ha detto “Presidente, lei è scomparso per due settimane”. Sentirmi affrontare con queste parole, anche se in modo educato, mi ha fatto capire che avevo bisogno di un umile professore come Sarri. I suoi pregi e i suoi difetti? Legge molto, come me, e questo è bello. Purtroppo però fuma tanto: io ho smesso altrimenti sarei morto e adesso devo convincere anche lui“.
LO SCUDETTO E INSIGNE: “Il problema non è pronunciare quella parola (scudetto, ndr), ma il ruolo che uno ricopre: il tifoso è giusto che sogni, il presidente deve stare con i piedi per terra perché le partite da giocare sono tante e le avversarie insidiose. La strada è impervia, ma noi ce la metteremo tutta. Insigne? E’ bellissimo quando gioca in coppia con Higuain. Abbiamo bisogno di un esponente del mondo napoletano e lo abbiamo trovato. Lorenzo ha il fiuto del gol, soprattutto da quando Sarri lo ha messo al posto giusto nel 4-3-3. Vogliamo fare un nuovo centro sportivo per i giovani“.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com
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