Capocannoniere dell’ultima Bundesliga, Alexander Meier è già a quota 4 in questo campionato. Dopo oltre 4 mesi di infortunio è tornato in campo due settimane fa realizzando una tripletta al Colonia, proprio oggi ha segnato anche all’Hertha. L’attaccante dell’Eintracht Francoforte però non ha dubbi: “Non sarò io a vincere la classifica cannonieri: la vincere Thomas Muller”. Intervistato da calciomercatonews.com, l’ultimo re dei bomber del campionato dei campioni del mondo si è raccontato a 360 gradi.
Quali sono gli obiettivi stagionali del club e quali sono invece i suoi?
“Possiamo riuscire a tornare in Europa, ma ci sono tanti club che se la giocano con noi. Le possibilità che ci qualifichiamo per una competizione europea non sono maggiori alle possibilità che non ci qualifichiamo. Non ho fissato un numero di gol che voglio segnare, voglio solo fare bene in ogni singola gara”.
Ha un giocatore preferito in Italia?
“Ho sempre adorato Ronaldo, il fenomeno intendo. Era un attaccante strepitoso, il mio vero unico idolo. Anche se fra gli attaccanti tedeschi mi piaceva anche Jancker, che ha un passato anche in Italia”.
Ha anche una squadra preferita?
“Seguivo il campionato italiano alla fine degli anni ’90, quando c’era Ronaldo appunto. Oggi preferisco altri campionati. Però ci sono società di grande tradizione e fascino come l’Inter, il Milan e la Juventus. La Serie A non passerà mai di moda. Ma non ho una squadra preferita in Italia”.
È mai stato vicino al trasferimento nel nostro campionato?
“No. Non c’è mai stata una vera trattativa. Non l’ho mai nemmeno desiderata particolarmente. Non sono mai stato vicino al trasferimento in una squadra estera. All’Eintracht sto più che bene”.
In carriera ha giocato sia per il St.Pauli che per l’Amburgo, due squadre della stessa città che non si amano di certo: quali sono le differenze di questi due club?
“Sono entrambi club importanti. Però possiamo dire che l’Amburgo è un po’ più grande e maggiormente preso in considerazione. Al St.Pauli sembra più che altro di stare in famiglia. Sono stato bene in entrambi i club”.
Ci sono stati problemi al momento del suo trasferimento?
“No. Ero un ragazzo. Avevo appena 20 anni. Ai tifosi non interessava molto di me…”.
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