Un banchetto sontuoso, non si bada a spese nella cucina bianconera. Dolorosi – ma inevitabili – gli addi dopo una stagione strepitosa, lo chef Marotta si mette ai fornelli e fa leccare i baffi con antipasti golosi. Il miglior talento della scorsa serie A, prezzo da tartufo d’Alba, ecco Dybala. Parametro zero di lusso, Khedira campione del mondo in mediana, poi pure Neto, il lusso di un titolare viola per la panchina. La Juventus ha soldi e si vede, frutto di cessioni, programmazione e un modello di business che in Italia non ha pari. E non dimentichiamoci lo Stadium, nessun altro può vantare una simile argenteria. L’anno scorso la Champions è sfumata in finale, lunghi mesi a ripetere il mantra di una vecchia signora che spende con un occhio al futuro. La meglio gioventù, vino novello per le grandi occasioni che verranno, c’è tutto per ubriacare gli avversari. Peccato manchi la pietanza principale. Le promesse, Marotta, non le ha solo comprate, ma le ha anche fatte. Ha ciccato quella principale, fallendo forse la prova del cuoc… Pardon, fuoco.
ACQUISTI – La Vecchia Signora parte con il turbo, subito il colpo Dybala, Rugani torna alla base e come vice-Buffon arriva Neto. Si preannuncia un mercato sfavillante, con il trequartista come oggetto del desiderio. Allegri ne ha bisogno da un anno, ci ha provato con Vidal (non sfavillante lo scorso anno), ci è riuscito con il versatile Pereyra. Ma serve un uomo di ruolo, un mantra ripetuto sotto l’ombrellone e portato fino alla pioggia che preannuncia l’autunno. Calma piatta. Khedira a parametro zero è un’ottima operazione, al netto dei dubbi sulla tenuta fisica, Mandzukic è reduce da un’annata non esaltante a Madrid ma ha intelligenza per inserisi al meglio. Perplessità sull’affare Zaza, pagato la bellezza di 18 milioni e subito sfiduciato con la tentata cessione al West Ham durante l’empasse legato a Llorente. Allegri sembra non apprezzare troppo l’ex Ascoli, ma non era il caso di puntare Berardi?
Il rientro di Isla è un esperimento, andato piuttosto male visto il tragico esordio in campionato, geniale invece l’occasione Cuadrado. Conte avrebbe fatto carte false per il colombiano, Marotta lo porta a Torino un anno dopo a costo zero. Giocatore che potrà dire la sua in Serie A ma… Non è il trequartista. Si addensano le nubi, si parla di Draxler ma lo Schalke gigioneggia e vende al Wolfsburg, gli altri nomi quali Oscar & co. sono persi nella nebbia di trattative mai sbocciate. Tra i problemi secondari, la Juve ha quello della corsia sinistra e lo risolve con il colpo a effetto, Alex Sandro: un terzino da 26 milioni. Marotta ha preso il meglio sul mercato, i soldi evidentemente ci sono. Il trequartista però no. Dentro anche Lemina, ragazzo di belle promesse, pure la mediana è sistemata. La dirigenza juventina, dopo aver visto sfumare Draxler, è andata a cacca di un trequartista last minute. E’ arrivato Hernanes e l’operazione non è malvagia anche se la modalità non convince, 11 milioni per un calciatore versatile, non è comunque il colpaccio atteso.
CESSIONI – Di Pirlo, Tevez e Vidal si è detto e scritto tanto, sono colonne sulle quali la signora ha costruito il quadriennio della rinascita. Il genio bresciano è ai titoli di coda di una carriera favolosa, Vidal ha subito un intervento delicato prima dei mondiali e la sua forma ha lasciato a desiderare nei mesi scorsi: cessione da fare, anche considerati i guai legati a una vita non propria di un esemplare professionista. Marotta ha invece cercato di trattenere Tevez in tutti i modi, come ha dichiarato il diretto interessato, l’Apache però aveva nostalgia di casa. Tre giocatori, comunque, non si sostituiscono. Hanno salutato anche Pepe e Storari, due della vecchia guardia, a livello di gruppo ci sarà molto da ricostruire. Via pure Llorente, senza però ottenere nulla dal cartellino, soldini ne sono invece arrivati da Ogbonna. Sorprendente la cessione di Coman, dopo i continui attestati di stima, c’è però da dire che – in caso di riscatto – la Juve otterrebbe quasi trenta milioni da un ragazzino che ha ancora tutto da dimostrare. Operazione comprensibile.
VOTO FINALE 5 – Un calciomercato da otto, se si considerano solo le operazioni “di contorno”. Con questa etichetta non vogliamo snobbare calciatori come Dybala, Alex Sandro e Rugani, anzi sono acquisti super. Il guaio è che il giocatore chiave, quello che dovrà accendere la manovra, è rimasto una chimera per tutta l’estate. Inaudito ridursi all’ultimo giorno per l’operazione fondamentale. Marotta si conferma bravo, ma ha fallito l’esame di maturità. Studi in vista di gennaio.
Paolo Bardelli – www.calciomercatonews.com
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