Dopo una stagione disastrosa con il Werder Brema, dove ha fatto praticamente solo il panchinaro, Luca Caldirola cerca il riscatto al Darmstadt, neopromossa in Bundesliga che due anni fa giocava ancora in terza serie. Il suo nuovo club è il più piccolo in Germania, con un monte stipendi di appena 6 milioni di euro. Eppure Luca sembra aver trovato la sua isola felice. Noi di calciomercatonews.com lo abbiamo intervistato per voi:
Luca, intanto raccontaci cosa è successo l’anno scorso al Werder…
Nulla di che, può capitare: il mister non mi considerava un titolare e di fatto non ho mai giocato. Io però ho bisogno di scendere in campo per sentirmi un calciatore, non voglio rubare lo stipendio. Per questo ho deciso di venire a Darmstadt, dove mi hanno fatto sentire subito importante.
Quali sono le differenze col calcio italiano?
In Germania non si lavora molto sulla tattica. Credo che questo renda le gare più affascinanti per il pubblico. Il nostro mister però invece sta attento anche alla fase difensiva: siamo un club piccolo, ogni punto per noi è importante.
Ma è possibile salvarsi con un club così piccolo?
Certo. Noi sappiamo che per i nostri tifosi tornare in Serie A dopo 33 anni è stato un sogno. Molti di noi non erano nemmeno nati l’ultima volta che il Darmstadt giocava in Bundesliga, quindi è difficile capire quanto hanno sofferto. Ma l’allegria che si respire intorno a questa squadra è speciale, e sarà la nostra spinta.
Cosa ti ha convinto ad accettare la loro offerta?
Questa è una famiglia. Mi hanno parlato con onestà. Mi hanno detto che non potevano offrirmi un grande stadio, non potevano offrirmi molti soldi, ma che volevano punatre su di me. In estate mi sono sposato e sono andato in luna di miele a Bora Bora. Mi chiamavano in continuazione, non potevo dire di no.
I tuoi compagni non hanno mai giocato in Bundesliga, avete un’età media molto giovane: non c’è il rischio che in stadi come quelli di Dortmund e Monaco i ragazzi giochino distratti pensando agli autografi che stanno per ottenere?
No. Qui si vuole ottenere solo la salvezza perchè sappiamo tutti che sarebbe un miracolo. Vogliamo scrivere quella che sarebbe una delle storie più belle del calcio tedesco.
Immobile ha lasciato il Dortmund con molte polemiche, dicendo che non riusciva a comunicare con i compagni: tu hai avuto difficoltà col tedesco?
Sinceramente no. Io però mi ci sono messo di impegno anche perchè adoro studiare le lingue e imparare nuove culture.
Quali sono i migliori talenti del campionato tedesco?
A me piacciono molto Kramer del Leverkusen oltre a Xhaka e Herrmann del Borussia Moenchengladbach.
Per che squadra tifavi da piccolo?
Il Tottenham. Con Berbatov lì davanti avevano un attacco stellare.
Qual è la squadra italiana che si è mossa meglio sul mercato?
La Juventus ha preso grandi campioni come Khedira e Mandzukic, ma occhio alla Roma.
Da giovanissimo sei stato allenato anche da Mourinho, che tipo è?
Lui è davvero speciale. Quando stavo all’Inter ero appena maggiorenne. Lui vincela la Champions grazie a giocatori come Zanetti, Milito, Eto’o e Sneijder. Non pensavo si ricordasse di me. Un anno fa, prima di un’amichevole fra Werder e Chelsea non sapevo se andarlo a salutare perchè pensavo non sapesse più che ero. In realtà fu lui ad entrare nel nostro spogliatoio e a salutarmi, dicendo a tutti di trattarmi bene. Parlammo per 10 minuti, è stato davvero carino.
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