Lo scorso 24 giugno l’Atletico Madrid ha presentato ufficialmente le nuove divise per la stagione 2015/2016. Nell’immagine di lancio pubblicata dall’account Twitter dei Colchoneros vediamo Griezmann, Arda Turan (ceduto al Barcellona), Koke, Gimenez e Saul in procinto di essere fotografati dal loro allenatore Simeone. La camiseta indossata dai giocatori non presenta sostanziali differenze rispetto al passato, con le classiche linee verticali bianco e rosse a coprire l’intera maglietta, i pantaloncini blu e i calzettoni rossi. Quello che balza all’occhio è semmai il main sponsor presente nei nuovi kit dell’Atletico Madrid: Plus500. Di cosa si tratta? Di una società israeliana di compravendita online con sedi legali a Limassol (Cipro) e Londra che fornisce servizi finanziari attraverso l’utilizzo di internet. Nel dettaglio Plus500 offre Contratti per Differenza (CFD), scambio di azioni e valuta straniera ma sotto alle presentazioni di rito sembrano nascondersi diverse magagne.
SPONSOR NEI GUAI – Plus500 sarà lo sponsor principale dell’Atletico Madrid per due stagioni e il suo logo comparirà davanti alle casacche dei Colchoneros; tutta un’altra cosa rispetto alla precedente partnership targata gennaio 2015 in cui la società di compravendite online appariva sul retro delle divise, sotto al numero. Cifre ufficiali non ce ne sono ma secondo alcune indiscrezioni l’accordo porterà nelle casse dell’Atletico Madrid 11 milioni di euro a stagione. Il vecchio accordo garantiva un’entrata di 1-1,5 milioni di euro stagionali.
Lo sponsor in questione è però a dir poco sospetto. Fonti economiche autorevoli come Business Insider tracciano un profilo piuttosto losco di Plus500. In particolare la società ha avuto prima diversi guai giudiziari in Gran Bretagna dove è stata accusata di riciclaggio di denaro. Pena: il ban di tutti gli account presenti sul territorio britannico. Il problema di Plus500 è da ricercarsi nella scarsa trasparenza perché, come ha rilevato il Financial Times, l’azienda non chiede i documenti a chi utilizza i propri servizi prima di intraprendere le operazioni ma solo nel momento di ritirare i contanti. Successivamente il 20% dei profili bloccati sono stati riabilitati ma poco importa perché la stessa Plus500 ha fatto una mossa sorprendente: l’azienda ha annunciato di aver intrapreso una trattativa per vendersi a Playtech, società di scommesse online. La prima offerta di quest’ultima, pari a 460 milioni di dollari, è stata rifiutata perché ritenuta opportunistica e troppo bassa ma alla fine pare che Plus500 sia stata venduta per la cifra di circa 700 milioni di euro: l’acquisizione completa e ufficiale dovrebbe avvenire entro settembre. Insomma il nuovo partner dell’Atletico Madrid, ormai di fatto ceduto a Playtech, sta facendo discutere per i suoi guai finanziari e legali. Se poi alla storia di Plus500 aggiungiamo anche le questioni relative ai fondi d’investimento e la diatriba attorno al vecchio sponsor, la pressione per i Colchoneros inizia a raggiungere vette insostenibili.
CONNESSIONE CON L’AZREBAIGIAN – Riavvolgiamo il nastro fino alla stagione al gennaio 2013. In quel periodo, dopo due anni senza main sponsor, l’Atletico Madrid stipula un ricco accordo con l’Azerbaigian: per 16 mesi i Colchoneros si assicurano la bellezza di 12 milioni di euro grazie a una partnership monstre con il paese caucasico. L’alleanza con lo stato dell’Est è sì un’ottima strategia di marketing ma a ben vedere è anche e soprattutto un do ut des. L’Azerbaigian è una realtà scissa in due mondi paralleli e tra loro distanti anni luce. Da una parte troviamo la ricchezza degli oligarchi, dei business men che hanno fatto soldi grazie a petrolio e gas, risorse naturali di cui il paese abbonda, dall’altra giace inerme una popolazione soggiogata da una democrazia ‘particolare’ che offre scarsa libertà di stampa, tensioni con i paesi vicini (Armenia su tutti) tanti prigionieri politici e un presidente, Ilham Aliev, la cui storia parla da sola. Aliev, lanciato in politica dal padre nel 2002, vince subito le elezioni presidenziali. Dopo esser stato rieletto nel 2008 con oltre l’87% di voti senza effettuare campagna elettorale e con i risultati apparsi online su un sito governativo alla vigilia della chiamata alle urne, il Presidente dell’Azerbaigian ha pensato bene di modificare la Costituzione per rendere il proprio mandato permanente.
Questo e altri espedienti gli hanno permesso di vincere il premio di ‘personalità più corrotta del 2012‘, riconoscimento non proprio invidiabile. Insomma, la Nazione di Ilham Aliev ha un’immagine da ripulire da cima a fondo ed ecco che la sponsorizzazione con uno dei club più famosi d’Europa permette all’Azerbaigian di rimuovere diverse macchie. A ben vedere l’accordo con i Colchoneros va oltre la semplice pubblicità almeno a giudicare dal comunicato ufficiale emesso dalla squadra di Madrid in cui leggiamo che ‘l’Atletico Madrid e l’Azerbaigian lavorano insieme per portare avanti la strategia del paese a livello mondiale‘. Nella partnership sono previsti per l’Atletico viaggi promozionali nello stato azero, allenamenti con le formazioni giovanili del Baku Fc, incontri con il presidente Aliev e altre bizzarre proposte. L’Azerbaigian ha provato a investire i soldi ricavati dagli idrocarburi attraverso sponsorizzazioni nel mondo del calcio. Se la mossa inizialmente ha portato effetti sperati, in un secondo momento il castello di sabbia è crollato sotto i colpi di una crisi economica che ha intaccato alle fondamenta l’emergente paese. L’Atletico Madrid ha così deciso di non prolungare l’accordo con l’Azerbaigian passando a Plus500. Quel che è certo è che i Colchoneros rischiano di sporcare ulteriormente la loro immagine entrando in contatto con partner e fondi d’investimento a dir poco dubbi. Ma per un club i cui debiti aumentano mese dopo mese, questo è un rischio da correre, forse necessario.
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