Alla vigilia della finalissima di Champions League contro la Juventus, il centrocampista spagnolo, Xavi, che si appresta a giocare la sua ultima partita con la maglia del Barcellona, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport in cui ha parlato anche di Andrea Pirlo. Ecco le sue dichiarazioni:
SU PIRLO – “E’ un talento incalcolabile, una meraviglia da vedere, sono un suo fan. Per me è sempre stato il miglior giocatore dell’Italia, ma può essere che io sia di parte in quanto centrocampista. È sempre stato il punto di riferimento, il giocatore nel quale gli altri s’identificavano e che più influiva nel gioco. Al tempo delle giovanili era già l’assoluto ‘crack’ della squadra e 18 anni dopo è ancora così, solo che si muove qualche metro più indietro. Abbiamo fatto il percorso inverso: io ho iniziato come ‘pivote’ e sono avanzato, lui è arretrato. Pirlo ha detto che se vince se ne va? E allora, per il bene del calcio, perda!”.
SULLA FINALE DI CHAMPIONS – “Il finale migliore per la nostra storia. Poi magari c’incontreremo ancora, in Qatar, o a Ibiza… però a livello calcistico non sarà più la stessa cosa. È una finale pericolosa, tutti pensano che vinca il Barça però la Juventus ha una squadra eccezionale. Io ho una teoria: quando una squadra vince 2-3-4 campionati di fila non c’è nulla di casuale. Sono forti, difendono bene, hanno un grande portiere, controllano i tempi della gara, sanno giocare con o senza palla, hanno esperienza e talento. E poi gente come Buffon, Chiellini, Barzagli, Marchisio, Pirlo, Vidal giocano insieme da tanti anni, e vincono. Io li vedo come una grande famiglia, non li conosco ma sono sicuro di non sbagliarmi. È una squadra vincente, quando è così perdere ti dà molto fastidio”.
SUL TRIDENTE MESSI-SUAREZ-NEYMAR – “La presenza di Messi, Neymar e Suarez ci condiziona. Prima avevamo bisogno di 30-40 passaggi per creare la superiorità, ora con loro 3 non c’è bisogno di tanti tocchi: la superiorità la generano loro saltando l’uomo. La cosa uccide l’avversario perché non sa se aspettare dietro o pressare davanti. Se pressano possiamo giocare in maniera diretta infilandoli come è successo col Bayern. Se ci lasciano giocare, sono 15 anni che lo facciamo. Il discorso, però, vale anche per la Juve: se li aspetti rischi perché giocano benissimo, hanno Pirlo, Marchisio, Vidal, Pogba e i laterali rapidi. Se li pressi alto con la rapidità di Morata e Tevez possono fare la differenza. Io vedo una finale più combattuta di ciò che pensa la gente”.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com
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