Il secondo anno di Mazzarri all’Inter sembrava dovesse coincidere con il definitivo salto di qualità del club nerazzurro, desideroso di tornare in Champions League, ed invece l’avventura del tecnico toscano è durata pochi mesi, fatale il pareggio in casa contro il Verona che ha portato, il 14 novembre 2014, all’arrivo di Roberto Mancini in panchina. Stesso identico copione. In tanti, a dire la verità, si aspettavano una squadra e soprattutto una classifica diversa, ma dopo la vittoria nell’ultima di campionato contro l’Empoli, l’Inter ha chiuso con 55 punti in classifica, un ottavo posto e dunque nessun piazzamento in Europa. Una delusione senza attenuanti ed un grave crollo a livello economico per un club già da tempo sotto lo sguardo attento dell’Uefa per il Fair Play Finanziario.
LE VALUTAZIONI DELLA STAGIONE:
IL MIGLIORE: ICARDI. Nessun dubbio nell’assegnare la palma di miglior giocatore nerazzurro a Mauro Icardi, classe ’93, capocannoniere della Serie A insieme a Luca Toni con 22 reti segate. Un giocatore, Icardi, che in due anni a Milano è cresciuto tantissimo e che è oggi, senza dubbio, uno dei più forti attaccanti in circolazione, considerata anche la possibile ulteriore esplosione del talento argentino. Un tesoro che l’Inter dovrà certamente preservare dalle big europee che hanno posato su di lui, in particolare dal Real Madrid di Florentino Perez che sembrerebbe pensare ad Icardi per il prossimo calciomercato estivo.
IL PEGGIORE: RANOCCHIA. Troppe volte per Andrea Ranocchia si sono spese parole di speranza. Molti calciofili hanno ancora negli occhi la grande stagione con la maglia del Bari nel campionato 2009-2010 con Bonucci compagno di reparto agli ordini di mister Ventura. Da allora però di quel Ranocchia si sono perse le tracce, o meglio, il giocatore italiano in questo lasso di tempo non ha dimostrato di poter essere un titolare in una grande squadra. Quest’anno per lui un’ulteriore aggravante: aver ereditato da Zanetti la fascia di capitano, scelta subito rimpianta dalla società. Da Ranocchia forse ci si aspetta troppo visti gli evidenti limiti tecnici e tattici. Di certo, oggi non è il giocatore adatto a guidare la difesa dell’Inter di Mancini, squadra ambiziosa e pronta a tornare subito in vetta.
LA DELUSIONE: SHAQIRI Chiaramente dobbiamo basarci solo su questi pochi mesi a disposizione, ma è chiaro che da uno come Xherdan Shaqiri ci si aspettava molto di più. Arrivato a gennaio dal Bayern Monaco, dopo le entusiasmanti prime settimane in nerazzurro condite da buone prestazioni e anche da qualche gol, il calciatore svizzero è improvvisamente scomparso, facendo porre diversi interrogativi sulla qualità del suo ingaggio e costringendo Mancini a relegarlo spesso in panchina. Peggio di lui ha fatto solo Podolski che però in carriera ha già dimostrato di avere un’autentica allergia ai grandi club. Lo svizzero invece era arrivato con la voglia di riscattare il periodo di Monaco di Baviera, quando guardava spesso e volentieri dalla panchina i vari Robben e Ribery, ma non è certamente riuscito nel suo compito. Per ora solo qualche giocata interessante, intervallata da troppe pause che non hanno fatto altro che far perdere la fiducia nel talento elvetico da parte della piazza meneghina. Il calo fisico testimonia inoltre una differente preparazione rispetto ai compagni. La prossima stagione dovrà dimostrare di essere un leader, ad oggi ci sono molti dubbi.
LA SORPRESA: BROZOVIC Sorpresa a metà. Gli amanti del calcio internazionale, infatti, avevano sempre visto in questo ragazzo un talento interessante. Il centrocampista croato ha però sorpreso tutti per il facile adattamento al calcio italiano, culminato in una presenza praticamente costante in prima squadra. L’Inter ha trovato un buon palleggiatore, un abile incursore ed anche un preciso distruttore a centrocampo, un mix ideale per il centrocampo del futuro. Mancini si fida molto di lui e nella prossima stagione vorrà vedere il salto di qualità definitivo. In questa tragica annata a tinte nerazzurre è sicuramente uno dei più positivi.
Samuele Roccati