Fuorigioco: fischietto alla bocca, una bandierina si alza, e poi, vero o no, i sogni si infrangono e le speranze, magari, iniziano a riaccendersi. Ma chi il fuorigioco lo vede, che prospettiva ne ha? Con questo percorso, proveremo a capire un po’ di più la prospettiva di chi, in Fuorigioco, ci sta per lavoro, per scelta, o magari per caso: e chissà, magari riusciamo a far vedere che in fondo, anche chi è in fuorigioco, il calcio dalla propria prospettiva lo vede eccome: magari dal lato, dall’alto, oppure da lontano, ma sempre con un occhio attento a quella benedetta/maledetta bandierina.
Il nostro primo ospite è qualcuno che in Fuorigioco ci sta da tante, tantissime prospettive: un giocatore poliedrico, per dirla alla pallonara maniera. Ed ora, parola a Simone La Piana: chi è? Beh, questo, alla fine di questa panoramica del suo Fuorigioco, lo stabilirete voi, se gioca in posizione regolare, o è uno di quelli a cui piace giocare sul filo…
Simone La Piana, ti ho pizzicato in Fuorigioco: intanto, chi sei?
Sono Simone, per gli amici fin da bambino “er Pallotta”, sul badge delle Poste Italiane “Simone L.”, nel mondo della notte “Simone LP”, per tutto il resto Simone La Piana.
Sul retro della maglietta che ci scriviamo?
Così ad intuito direi La Piana.
Il nome c’è.. E che numero ci mettiamo allora?
13. Non tanto perché da sempre e’ il mio numero fortunato, ne perché sono nato di 13, mi piace pensare di essere la prima delle riserve in campo, quello a cui tanti non hanno dato chance, ma quelli che l’hanno fatto, sono quasi sicuro che non se ne siano pentiti.
Bene, la divisa ce l’abbiamo fatta e finita: ora dobbiamo capire in che ruolo giochi…
“Questo e’ un domandone! Nella vita ho sempre voluto essere quello che segnava il goal, quello che in una cena, in una serata, in qualsiasi gruppo di persone, teneva banco.. quello che ti rimaneva impresso insomma. Il mio “leggerissimo” egocentrismo grazie al lavoro di disc jockey, ha raggiunto la sua espressione massima non posso negarlo. Sono partito dalla mia città per poi, grazie ad un paio degli allenatori che mettono in campo il numero tredici, lavorare in tutta Italia ed in tante nazioni Europee, ma sempre in funzione di un pubblico, sempre con l’ossessione di essere contestuale, con un unico grande obiettivo, il raggiungimento della consapevolezza di piacere, di trasmettere passione, di fidelizzare chiunque abbia avuto voglia di interagire con me, e su questo devo dire di aver avuto spesso le risposte che cercavo”.
Crescendo ho imparato anche a giocare qualche metro indietro, a godere dell’assist quasi più che del goal. Infatti ultimamente grazie ad altri allenatori, matti o lungimiranti sarà il tempo a dirlo, ho avuto l’onore, il piacere, la sfida, di scrivere le sceneggiature e partecipare alle riprese della serie “Piove!”, un programma condotto da Matteo Branciamore in una veste che definirei a dir poco sorprendente e prodotto dalla Drive di Roma, produzione di cui, credimi, sentiremo presto parlare! Il programma si basa su una serie di interviste “politicamente scorrette” diciamo così, rivolte ad una serie di ospiti del mondo dello spettacolo. Nella scorsa stagione hanno preso parte Giorgio Panariello, Nicolas Vaporidis, Francesco Montanari, Fausto Brizzi, Euridice Axen e Paolo Ruffini. Non posso darti lo scoop di mercato sui nomi degli ospiti di questa stagione, ma posso dirti due cose, una è che abbiamo puntato veramente in alto, l’altra è che ci sarà davvero da divertirsi. Andremo su Internet per due motivi fondamentali: la libertà di essere “scorretti”, con qualche fallo più all’inglese per capirci, e perchè Internet è lo stadio più grande del mondo: per chi ha i numeri e voglia di mostrarli , è il campo da gioco migliore, perchè dai fischi non si scappa, ma nemmeno dagli applausi.
Trattandosi di Fuorigioco, però, vogliamo capire invece chi, fuori dal campo di calcio, ti ritroveresti fuori, magari sul lavoro con te.. Come ci hai raccontato, sono due le prospettive che vivi in questo periodo, e quindi.. Chi pensi che troviamo in Fuorigioco nel mondo della notte?
Tutti quelli che , per propri limiti, vuoto creativo, mancanza di risorse umane, credono che il contenitore sia più importante del contenuto. Salire sui carrozzoni alla lunga è controproducente, perchè in un paese dove appartenere ad una lobby è vitale per avere soldi lavoro e rispetto, vedere questo scenario riproposto in un settore che si occupa di “divertimento”, è abbastanza triste.
Il popolo della notte presenta tanti personaggi, e probabilmente potremmo stare ore a descriverne i tratti.. Se la pista fosse il campionato di Serie A, raccontaci un po’ che vedresti..
Diciamo che nelle mie serate ho sempre sperato di trovare tanti Javier Zanetti: spirito, correttezza, voglia di vivere la partita fino alla fine. Va detto che purtroppo non è sempre così, la notte spesso diventa come lo stadio, una zona franca dove oltre alla passione molti sfogano dell’altro. Tornando agli stereotipi… Il buttafuori per me potrebbe essere Zlatan Ibrahimovic. Il pieno di se che vive la settimana in palestra per farsi lampada e sopracciglia il sabato, pronto a fare a gara di bottiglie al tavolo lo vedo alla Daniel Osvaldo, anche se forse Osvaldo è meno intelligente. Il truzzo nell’accezione stessa del termine?!? ..direi Fabrizio Miccoli, ma sui truzzi potrei continuare all’infinito!
E se invece dovessi pensare ad una situazione da set, come quella che ritrovi su “Piove!”… Chi ci vedresti bene?
Credo che Francesco Totti renda la sua totale incapacità nel dare le battute un grande potenziale comico. Aggiungo che potremmo parlare di comicità legata al calcio dividendo le “epoche” in prima di Doumbia e dopo Doumbia.
C’è qualcuno che vedresti meglio in Fuorigioco insieme a te rispetto che alle prestazioni in panchina o su un campo da calcio?
Uno che vedrei in fuorigioco? La risposta più facile sarebbe Inzaghi, uno che sul filo del fuorigioco ci ha campato una vita e da calciatore ne ha fatto la sua fortuna, da allenatore, messo in fuorigioco da campagne mirate sui media più che sugli acquisti non ha potuto far altro che subire dignitosamente una debacle annunciata. Nel calcio i fuoriclasse la differenza la fanno in campo quando dietro hanno squadre forti, farla in panchina con Armero a sinistra è diverso.
A me però risulta che sei tu a voler mettere in Fuorigioco noi giornalisti con un paio di contrasti duri, grazie al tuo progetto video “#eeegiù”…
Beh, progetto e’ un “parolone” direi…Dunque, non per fare il romantico a prescindere ma #eeeegiu è semplicemente la mia immensa passione, la mia irresistibile voglia di parlare di uno dei miei più grandi amori : la Roma. Il titolo sta a significare proprio questo, “Eeegiù….Tiè becca! Ho detto la mia!”, e in un ambiente come quello di Roma dove parlano “un pò tutti”, poter sfruttare un canale come Facebook, per un malato di calcio come me, mi sembrava una cosa interessante oltre che divertente.Il fatto che i miei video poi siano stati visti e commentati, in maniera così continua ed interessata, non era previsto ed è stato qualcosa che senza esagerare mi ha commosso. Dopo il derby di andata il mio video ha avuto 6mila visualizzazioni, ho avuto persone che per strada mi hanno detto che mi seguivano, amici che non vedo da anni che mi hanno contattato per questa cosa, gente che ogni lunedì mi scrive “ma il video?”, chiaramente con le dovute proporzioni e secondo i parametri dei numeri che può fare “’no scemo” come me sul suo profilo privato di Facebook, la giudico una grandissima cosa!!!
Quindi non è una concorrenza ai giornalisti la tua…
La parte sui giornalisti di cui parli c’e’ eccome! Il calcio in Italia e’ una passione fortissima, esistono campanilismi e profonde convinzioni, esistono il senso d’appartenenza e le scuole di pensiero. La gente ama il contraddittorio, la gente vuole sentirsi rappresentata, o almeno io sono cosi, e non credo di essere l’unico. Questo non vuol dire che la forma, il professionismo, e l’eloquio che deve avere un giornalista non siano importanti, dico solo che non si può parlare di qualcosa che infuoca gli animi, smentendosi continuamente, o peggio ancora, in molti casi, in maniera compiacente verso “quelli di sempre”.
Simone LP ha espresso il suo gioco… Dite che in Fuorigioco ci può stare?
Matteo Maria Munno – calciomercatonews.com
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