Marco Borriello si racconta nel corso di una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport. L’attuale attaccante del Genoa spiega il motivo per cui ha scelto il Grifone dopo aver parlato della sua esperienza inglese al West Ham e quella con la maglia della Roma in cui, nei primi mesi, aveva una media gol migliore di Batistuta e Totti.
Sulla Roma: ‘Mi sono fatto delle domande e la risposta era chiara: la nuova dirigenza aveva fatto scelte diverse. Ricordo che Sabatini alla prima conferenza disse che Borriello era un problema. Sono arrivati Osvaldo, Destro, Borini, Doumbia, e io, senza essere mai stato valutato sul campo, ero sempre la terza o quarta punta. Eppure ricordo una statistica che diceva che tra Batistuta, Balbo, Völler e Totti io avevo una media gol migliore nei primi sei mesi in giallorosso. Poi via Ranieri, e dentro Montella, con Totti centravanti, lì è iniziato il declino. Già lo scorso anno volevo tornare al Genoa, dove avevo realizzato 12 gol. Ho pure insistito pensando che avrei fatto almeno 15 reti e sarei potuto andare al Mondiale. Però Destro era k.o. e non mi hanno lasciato partire. Quando s’è infortunato Totti ho giocato 8 delle 10 partite vinte consecutivamente, segnando il gol della decima. Una soddisfazione personale‘.
Sul ritorno al Genoa: ‘Io sono rimasto a Roma anche per far cambiare idea a qualcuno, ma battevo contro un muro. A Genova mi conoscono bene. I dirigenti e Gasperini mi hanno voluto, i tifosi mi apprezzano perché in campo ho sempre lottato. Hanno apprezzato più quello che i miei gol. Qualcuno da altre parti mi considera un giocatore finito, ‘ ‘na pippa’, come dicono a Roma. Sono qui per ripagare la fiducia della società, ma anche e soprattutto per dimostrare a me stesso che sto ancora sul pezzo. Mi sento bene e considero ancora lontano il momento in cui smetterò. Quel giorno vorrei sentir dire che Borriello era un buon giocatore. A gennaio mi hanno offerto contratti di un anno e mezzo, però sapevo quel che mi serviva, Conosco Gasperini e il suo staff. Mi serviva questo: lavorare duramente, riprendere a faticare. Per recuperare ci vuole sacrificio, gli allenamenti di Gasperini sono molto duri. Ho in più la spinta dei tifosi che mi hanno sempre voluto bene. Europa? Noi ci crediamo‘.
Sull’esperienza in Premier: ‘Sono andato al West Ham, rimanendo fuori per un mese e mezzo. Solo la squalifica di Carroll ha permesso a me e a Cole di alternarci in campo: una cosa irritante per entrambi. Accadde poi che nel giorno di riposo andai ad allenarmi da solo. Troppo carico, finii stirato. Al rientro il campionato era alla fine‘.
La redazione di calciomercatonews.com
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