Alla Gazzetta dello Sport, Joaquin, calciatore della Fiorentina, ha rilasciato una lunga intervista in cui ha parlato della sua esperienza in maglia viola a partire dal difficile inizio di stagione: “É stata dura. Non capivo il perché di questa bocciatura. Non mi era mai capitato nella mia lunga carriera di lavorare a parte durante la settimana mentre i compagni provavano gli schemi per la partita. Nel momento più critico mi sono aggrappato a una frase di papà Aurelio: ‘Devi avere pazienza e non mollare’. Ho lavorato con ancora più cattiveria e quando è capitata l’occasione giusta l’ho colta al volo. Tornando a essere un uomo felice. Per riprendermi una maglia da titolare ho dovuto trasformarmi in un esterno a tutta fascia. Come Eto’o ai tempi di Mourinho. Non ho mai fatto così tanti chilometri. Ma il tecnico è stato chiaro: se voglio giocare queste sono le condizioni. Quale allenatore spagnolo mi ricorda Montella? Emery, tecnico del Siviglia. Sono due maniaci della parte tattica. Montella, però, ha una grande dote: gli schemi sono lo spartito di base ma il giocatore è libero di provare il ‘colpo’ quando ha l’ispirazione giusta”.
Su Salah“E’ un piccolo fenomeno. É un centometrista con il senso del gol. Mi ricorda Ricardo Oliveira, quello che fu acquistato dal Milan. Ci ho giocato insieme nel Betis. Salah è una forza della natura. Fateci caso: non va mai per terra. Perché oltre alla velocità ha anche tanta forza”.
La Fiorentina è ancora in corsa per tre obiettivi: “Nella mia carriera ho vinto due Coppe del Re e quindi mi piacerebbe fare tris conquistando la Coppa Italia. Però non dobbiamo mollare in campionato. Possiamo ancora salire sul podio: il Napoli di Higuain e Callejon è l’avversario più tosto. Con i partenopei siamo in lotta su tutti i fronti. Mi piacerebbe incontrarli anche a Varsavia in finale di Europa League. Il Napoli è più forte della Roma, della Lazio e anche della Sampdoria. La Samp ama attaccare e se trova i cinque minuti giusti sono dolori. Eto’o, Muriel ed Eder formano un reparto offensivo micidiale. Ma noi sabato abbiamo bisogno di fare punti”.
Su Gabbiadini, Rossi e Borja Valero : “Credo che Gabbiadini diventerà un fuoriclasse. Il Napoli ha piazzato un grande colpo. Rossi? Pepito fa la differenza anche se sta al cinquanta per cento. Speriamo di averlo nello sprint finale. Tra l’altro, è anche un ragazzo d’oro a cui è impossibile non volere bene. Per quanto riguarda Valero, la Fiorentina ha avuto in questo campionato alcuni momenti difficili. E Borja ha sofferto come gli altri. Però lui è un fuoriclasse. Ed è un leader. Per Borja vale lo stesso discorso che viene fatto per Pirlo: se hai un problema dai la palla a loro e passa la paura”.
Morata, Callejon, Joaquin, Marcos Alonso, Borja Valero, sono tanti gli spagnoli italiani: “Stiamo invadendo la serie A. In passato i calciatori spagnoli avevano paura del calcio italiano. Troppa tattica, troppe tensioni. Ora è diverso. Ed è merito anche del calcio proposto dalla Fiorentina di Montella”.
E sul futuro: “Ho 33 anni ma voglio giocare almeno per altri quattro. Questa esperienza in maglia viola mi ha ringiovanito. E voglio vincere qualcosa con la Fiorentina. Babacar e Bernardeschi?Hanno qualità e hanno un futuro garantito. Capisco la loro smania. Sono giovani, vorrebbero tutto e subito. La mia esperienza può essergli di insegnamento. Devono lavorare duro e sfruttare il momento giusto”.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com
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