La redazione di Calciomercatonews.com ha contattato in esclusiva Roberto Beccantini, storica firma del giornalismo sportivo italiano. I temi trattati nell’intervista sono molteplici. Si inizia con la Juventus, lanciata alla conquista del quarto Scudetto consecutivo, per poi proseguire con la crisi delle milanesi e il tracollo della Roma; spazio anche per un focus sulla lotta per l’Europa e i casi di Torino e Parma.
Il ciclo della Juventus non conosce interruzioni. Dal 2011-2012 i bianconeri sono sulla cresta dell’onda del calcio italiano e non intendono fermarsi. Quali sono secondo lei le cause di un simile successo? Perché, invece, la Vecchia Signora fatica in Europa?
‘Organizzazione societaria e tecnica, risorse finanziarie, concorrenza non proprio di primissimo livello. In Europa, viceversa, ci sono avversari molto più forti e un livello medio superiore a quello domestico. E così Pogba, fuoriclasse in campionato, in Champions si confonde nel branco’.
L’involuzione della Roma: come si spiega il crollo verticale della squadra di Garcia nel momento più delicato della stagione?
‘I fattori sono molteplici: 1) l’ingombro dell’impegno europeo che ne ha intasato il calendario; 2) il 7-1 del Bayern che ne ha rigato l’autostima; 3) la cessione di Benatia e la perdita di Castan, pilastri difensivi surrogati da elementi che non sanno incanalare la manovra; 4) il logorio di Totti e De Rossi; 5) la mancanza di un centravanti di peso (perché vendere Destro a gennaio?); 5) la perdita di velocità nello sviluppo del gioco; 6) le pressioni ambientali, così forti da disorientare persino Garcia‘.
Milano in crisi, parte uno. L’Inter è uscita dal tunnel grazie all’arrivo di Mancini o la strada da fare è ancora lunga e tortuosa?
‘In assenza di quattrini, la strada sarà ancora lunga e tortuosa ma dopo il ribaltone societario, da Moratti a Thohir, e con l’arrivo di un allenatore caro alla piazza, l’Inter è uscita dal tunnel, sì’.
Milano in crisi, parte due. Il Milan ha smarrito la propria identità e non riesce più a brillare come un tempo. Come si esce da una crisi apparentemente senza fondo?
‘Con l’umiltà e la forza delle idee chiare, semplici. Senza soldi, non vedo altre strade. Credo che Galliani, in pista da 30 anni, abbia fatto il suo tempo, ma decide Berlusconi. E allora: urge fare chiarezza tra Adriano e Barbara (chi comanda chi?) e scegliere un allenatore di fatto, soprattutto. Basta con i “senza gavetta” alla Seedorf e alla Inzaghi. Avrebbero bisogno di poter sbagliare, ma in società e in giro c’è troppa isteria’.
Napoli, Lazio e Fiorentina stanno lentamente scalando la classifica grazie a un gioco frizzante e pieno di entusiasmo. Dove possono arrivare a suo avviso i club citati?
‘L’obiettivo comune è il terzo posto, per il quale continuo a vedere favorito il Napoli davanti a Lazio e Fiorentina, la squadra che, oggi, offre il gioco più gradevole‘.
Sampdoria o Genoa: chi ha più possibilità di centrare la qualificazione in Europa League?
‘La Sampdoria, nonostante tutto. Nonostante, soprattutto, la perdita di Gabbiadini. Muriel mi piace molto. Come Niang: che, al posto dl Milan, mai e poi mai avrei ceduto. La Samp di Mihajlovic è più tosta, ricorda l’Atletico di Simeone; il Genoa di Gasperini ha un timbro più inglese’.
Sorpresa Torino: quella dei granata può essere la stagione della svolta in vista dell’immediato futuro?
‘Ormai i mercati sono diventati lavatrici, e Cairo è uno che non si tira indietro, penso al cambio di bucato tra Immobile-Cerci e Quagliarella-Maxi Lopez, “via” Amauri, ma con Ventura il presente è assicurato. Ventura è uno degli allenatori calcisticamente più vivaci e completi che ci siano in circolazione’.
Caos Parma. Chi è il vero colpevole di questa triste vicenda?
‘Ghirardi e il suo staff. L’omertà dell’ambiente e dei giocatori, usciti allo scoperto troppo tardi. La pigrizia di noi giornalisti. I controlli non proprio impeccabili della Federazione e della Lega. Insomma: la solita insalata (che) russa, all’italiana’.
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