“Meglio regnare all’inferno che servire in paradiso”. John Milton, sommo scrittore londinese vissuto nel 1600, dava voce con questa massima, all’interno del suo capolavoro “Paradiso Perduto”, a Lucifero, angelo ritrovatosi improvvisamente fuori dalle grazie del Divino. Un pensiero atto a rappresentare la scaltrezza, il sapersi adattare alle situazioni e soprattutto, la spavalderia. Perché non provare a trarre comunque il meglio da ciò che ci circonda? E’ questo il concetto dell’angelo caduto che, a precisa domanda, spiega chiaramente di preferire il titolo di re assoluto degli inferi, rispetto a quello di umile servo del regno dei cieli.
Adesso, senza dover per forza scomodare il buon Milton, o quantomeno farlo rivoltare nella tomba, avviciniamoci verso il nucleo della massima, e cerchiamo di portarla ad un campo a noi più vicino. Lucifero come le italiane impegnate questa sera in Europa League: meglio regnare all’ inferno o servire in paradiso? O addirittura non ricoprire nessuno dei due ruoli, perché di ciò potrebbe anche trattarsi.
Le situazioni contingenti ci hanno portato ad un’inevitabile scelta: non siamo più la élite del calcio, non possiamo al momento regnare in paradiso, ed ovviamente per paradiso calcistico intendiamo la Champions League. Perché non tentare di dominare “l’inferno” delle competizioni europee? Che poi, se proprio vogliamo dirla tutta, più che un inferno è un purgatorio: una via di mezzo tra il nulla e l’eccellenza, una zona dove poi, diciamoci la verità, non è che si stia troppo male…
Certo, accontentarsi è pura follia: per chi, come noi, è stato abituato a guardare tutti dall’alto del paradiso, questa inesorabile caduta non può che rappresentare un esagerato ridimensionamento. Ma, ritorniamo al nostro Milton: visto cosa ci è offerto, vista la nostra situazione attuale, visto ciò che ci circonda, appare così una follia voler regnare negli Inferi? Niente affatto! Perché dunque non provare a governare questo inferno?!
Sono addirittura 5, per spostarci verso una nuda cronaca, le concorrenti bardate con il tricolore chiamate alla scalata all’Europa League: chi più, chi meno, questa stasera avrà la possibilità, di poter scrivere un pezzo di storia, passando alla fase successiva e proseguendo così il lungo cammino verso quel trofeo, tanto vituperato, quanto invece oggi diventato essenziale. E’ così assurdo dunque voler far ripartire un movimento da qui, magari con una finale tutta italiana che possa garantire nuova linfa vitale? No, e lo ribadiamo, non lo crediamo affatto.
E proprio come il Lucifero di Milton vogliamo trarre il meglio da ogni situazione: vogliamo anche noi regnare all’inferno. Con una sottile differenza: noi vogliamo puntare ancora al paradiso. Se non adesso, lo faremo tra qualche anno, quando il contesto ce lo permetterà. E se non succederà più, cosa altamente improbabile, dovremo continuare a dominare l’inferno, tramutandolo nella nostra casa. Ma da qualche parte bisognerà pur cominciare questa risalita, e quindi, perché non da stasera? Senza campanilismi, senza vittimismi o logiche ataviche: puntiamo, tutti insieme, verso la corona.
Se poi dovremo abituarci a questo habitat, sarà giusto vederlo un domani, a regno conquistato. Oggi intanto marciamo, insieme, verso il trono.
Magari poi, regnare all’inferno, potrebbe non essere così male: basterebbe solo provarci, già da stasera…
Mauro Piro – www.calciomercatonews.com
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