Thierry Henry non ha alcuna intenzione di dire addio al calcio. L’ex attaccante di Juventus, Barcellona e Arsenal, infatti, è pronto a calarsi nei panni di allenatore. A dichiararlo è proprio Henry al sito ufficiale della Fifa: “Allenare? Sì certo, ma passo dopo passo. Devo prima ottenere il patentino, perché un conto è saperne di calcio ed un altro conto invece è essere capace di poter trasmettere questo sapere ai calciatori e gestire le loro personalità. Ho tanto da imparare, ma mi piacerebbe”.
“Quando sei un giocatore arrivi al campo, ti alleni e vai a casa. Da allenatore, invece, arrivi per primo al campo, prepari gli allenamenti e c’è sempre qualcosa di cui preoccuparsi, ad esempio – prosegue Henry – come poter recuperare un giocatore infortunato o come poter fermare una serie di cattivi risultati. I problemi sono tutti per te, e magari mentre tu concentri sulla prossima partita dopo tre risultati negativi, un giocatore si lamenta perché gioca poco. Bisogna saper gestire tutto questo – ammette l’ex attaccante – per questo serve una preparazione”.
Henry ricorda il Messi che ha incontrato nel 2007: “Era già speciale, e non serviva essere un esperto per capirlo. Quando arrivai, sin dal primo allenamento, mi colpì molto la sua voglia di cercare il gol e farlo, e la sua concentrazione nel gestire il pallone. Leo era speciale, e lo è ancora. Dovremmo essere felici di poterlo vedere giocare, perché un giorno si lascerà tutto questo alle spalle, ed uno così al calcio mancherà tanto”.
Tra Messi e Cristiano Ronaldo: “Con Messi – racconta Henry – ho giocato, ma ho grande rispetto per Cristiano, che fa in modo di giocare costantemente a grandi livelli: un conto è fare una stagione di livello, ed un altro paio di maniche è farlo in maniera costante. Non penso che si comprenda bene quello che stanno facendo Ronaldo e Messi. Tanto rispetto per Cristiano, ma con Messi ho condiviso tanto”.
Un commento su Neuer: “Abbiamo visto qualcosa di nuovo, Neuer ha cambiato la percezione del ruolo del portiere. Non si è mai visto un portiere giocare così lontano dalla propria porta. Anche con il gioco di Cruyff il portiere aveva libertà, ma con Neuer sembra di avere un uomo in più, gioca come un libero”.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com
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