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Milan, ecco i rinforzi ma ora serve un progetto


Cerci, Suso, Bocchetti, Destro; Antonelli a un passo e forse Munoz. Il Milan è pronto a calare il poker in questo calciomercato invernale in attesa delle eventuali occasioni dell’ultim’ora. D’altronde Inzaghi aveva bisogno di rinforzi mirati un po’ in tutti i reparti del campo. In difesa (Bocchetti): dove dall’inizio della stagione non si è ancora capito chi sia la coppia di centrali titolari e dove Mexes, dopo la follia dell’Olimpico, sembra ormai destinato a un triste epilogo. Sugli esterni (Antonelli): dove il Milan non ha terzini affidabili in grado di accompagnare la manovra. In attacco (Destro e Cerci): dove nonostante un’infinità di seconde punte non c’è un riferimento capace di far salire la squadra e dove El Shaarawy è finito per l’ennesima volta in infermeria. Mancherebbe un volto nuovo anche a centrocampo, un profilo in grado di garantire freschezza e qualità a una zona morta, qualcuno come Baselli. Già, perché la mediana del Milan è ricca di lenti lottatori (Essien, Muntari, De Jong) ma priva di costruttori di gioco salvo Montolivo comunque non al meglio della condizione dopo il brutto infortunio patito in estate.

Il Milan ha dato una chiara risposta a tutti quelli che accusavano la società rossonera di immobilismo. La prospettiva di restare fuori dall’Europa per il secondo anno di fila ha fatto venire i brividi ai vertici della dirigenza meneghina e, pur con qualche sacrificio, gli investimenti sono arrivati e potrebbero, come detto, non essere ancora finiti. Certo è che i riscatti di Destro, Bocchetti e Antonelli (per quest’ultimo manca ancora l’ufficialità) richiederanno al termine della stagione una discreta somma di denaro e senza un buon piazzamento in classifica (almeno il terzo posto), sarà complicato inventarsi la grana necessaria. A meno di qualche sacrificio in uscita (El Shaarawy? De Sciglio?).

Giusto investire sul mercato in entrata ma il Milan non può e non deve fermarsi qui. Aver garantito nuovi innesti è il primo, fondamentale, passo fatto dalla dirigenza ma ora la società rossonera dovrà essere brava a fare anche il secondo, quello più importante: disegnare un progetto realizzabile nel medio-lungo periodo. Non solo a parole ma nei fatti. Facile quindi ipotizzare che questa campagna di rafforzamento abbia per il Milan una doppia valenza: aiutare la squadra a raggiungere un piazzamento di classifica dignitoso ma anche gettare le basi per la tanto attesa rifondazione. Rifondazione che, salvo imprevisti, potrebbe decollare in estate quando diversi ‘senatori’ saluteranno Milanello e verranno rimpiazzati da giocatori di nuova generazione. Sperando sempre che Inzaghi sia ancora al suo posto. In caso contrario, il Milan incasserà il secondo fallimento consecutivo a distanza di un anno.

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