Gianfranco Zola, allenatore del Cagliari, ha rilasciato una lunga intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’ in cui ha parlato della sua decisione di sposare la causa del Cagliari.
SI PARTE DAI SUOI RICORDI DA GIOCATORE – “Quando mi sostituivano, brontolavo. Lo dico perché oggi ammiro Conti, grande professionista che lavora sodo e dà l’esempio”.
LA SCELTA DI ALLENARE IL CAGLIARI – “Sono strafelice della mia scelta. Mi inorgoglisce far parte di un progetto ben congegnato, anche in prospettiva. È stata una scelta di cuore, sogno e scommessa assieme. Mi piace trovare stimoli. E poi, mi ha convinto il progetto del presidente Giulini: vogliono un calcio propositivo, pulito, che tenga conto dei giovani. Ho trovato una squadra ben allenata che non ha avuto quel che meritava anche per episodi sfavorevoli. Il contratto? Fino a giugno, poi ne riparliamo. Abbiamo un’intesa perfetta, calciomercato incluso”.
SUGLI OBIETTIVI – “Il primo mini-obiettivo era il quartultimo posto. Ora, va aumentato il divario che ci separa dalla terzultima posizione e agguantata qualcuna di quelle squadre che ci precedono. Non illudiamoci: sarà dura, ci saranno momenti difficili. Con il Sassuolo è stato solo un passettino importante. Ci attendono altre 18 falcate”.
DONSAH FUTURO NAINGGOLAN?- “Non so come fosse Nainggolan a 18 anni. Ma Donsah può diventare un giocatore importante. È avanti per mentalità e applicazione. Appena gestirà i 90’, sarà un piccolo fenomeno”.
SU CONTI – “Daniele è un grande professionista, ci siamo conosciuti in campo. È tanto attaccato al club che dormirebbe con la maglia. Deve sgravarsi di troppe responsabilità, ma nel nostro percorso sarà decisivo e potrà mostrare tutto quel che vale. Ora fa meglio Crisetig. Però il copione e le esigenze cambiano spesso e in fretta”.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com