Nonostante la sconfitta contro il Torino, il presidente dell’Inter, Erik Thohir, non frena l’entusiasmo e, in un’intervista a “Goal.com” fa il punto sulla situazione dei nerazzurri: “L’Inter è tuttora il decimo brand più forte al mondo, e i nostri ricavi viaggiano allo stesso ritmo. In caso di mancata partecipazione alla Champions League resterebbero intorno ai 180/200 milioni di euro mentre in caso di qualificazione aumenterebbero di circa 20/30 milioni. Anche la mancata qualificazione in Europa League non rappresenterebbe un problema. Ovviamente dobbiamo pensare in grande. Finire noni o decimi non è da Inter. Stiamo seguendo le regole del Fair Play finanziario. Non ci sono scorciatoie per costruire una squadra forte, è necessario avere un progetto a lungo termine. Quando ingaggiamo i giocatori ci chiediamo se possono essere funzionali alle esigenze della squadra, ma puntiamo sempre ai top. Deve esserci il giusto equilibrio tra aspetto sportivo e aspetto manageriale, per questo abbiamo grandi figure a livello internazionale. Il Manchester United ad esempio non fa la Champions League, ma questo per loro non è un problema. I grandi club come il Barcellona, il Real Madrid, il Manchester United, vedono 50 milioni come il 10% del loro fatturato. La formula della mia Inter sarà lanciare giocatori delle giovanili, comprare le stelle del futuro e affiancare loro gente dalla sicura esperienza. Se arriveranno offerte per i nostri talenti le ascolteremo ma non siamo per niente obbligati ad accettarle. Sono importanti per il nostro presente e futuro. Kovacic e Shaqiri hanno contratti che scadono nel 2019. Ascolteremo, considereremo, decideremo”.
SULLO STADIO: “‘San Siro’ è uno degli stadi migliori del mondo. Noi vogliamo lo stadio di proprietà ma al momento abbiamo accordi col Milan e con il Comune e non possiamo stracciare contratti firmati. Uno stadio di proprietà dà tantissimi vantaggi a partire dalla gestione diretta dei biglietti e degli sponsor ma al momento è ancora difficile. Presto però bisognerà prendere un’altra direzione”.
SU MANCINI: “Lo abbiamo ingaggiato per tre anni e mezzo, e se lo vorrà prolungheremo. Non sono vere le voci su fantomatiche clausole. Costruire una squadra è un lavoro che richiede anni e per questo abbiamo puntato su Mancini: è uno universale che condivide la nostra stessa visione, lo stesso desiderio di migliorare la squadra. Non farà il manager all’inglese, ogni trasferimento verrà concordato da lui con me e la dirigenza. Mazzarri? Non avevo alcun problema con lui: ha lavorato duro e ha dato il massimo per la squadra, ma la situazione era insostenibile”.
SUL MERCATO: “C’è ancora tempo e in ogni caso abbiamo già fatto un po’ di operazioni con buon anticipo. Ci guarderemo intorno per vedere se ci saranno altre opportunità e faremo di tutto per farci trovare pronti”.
CHIUSURA SULL’EUROPA LEAGUE: “L’Europa League è sicuramente una competizione molto dura; noi vogliamo fare quanta più strada possibile e riuscire ad arrivare fino in fondo”.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com
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