INTER CALCIOMERCATO – I bollettini parlano di un Inter letteralmente scatenata in questa sessione di calciomercato. Sono infatti arrivati alla corte di Mancini, Podolski dall’Arsenal (prestito oneroso di 600 mila euro fino al termine della stagione con possibile riscatto da concordare con i Gunners, bonus esclusi) e Shaqiri dal Bayern (prestito con obbligo di riscatto a fine giugno per una cifra di 15 milioni di euro più 2 di eventuali bonus: 1 nel caso in cui i nerazzurri si qualifichino alla Champions League 2015/2016, 1 se il giocatore totalizzerà almeno 15 presenze). Non è finita qui perché il club meneghino potrebbe mettere a segno, già nelle prossime ore, altri colpi in entrata di primo livello: forse un difensore, ma soprattutto un centrocampista. Si parla di Mario Suarez in partenza dall’Atletico Madrid. Per lo spagnolo l’Inter è pronta a versare ai Colchoneros 2 milioni di euro per il prestito, subito, e circa 11 per il riscatto, poi. Davvero niente male per una società il cui bilancio, nel giugno 2014, è stato chiuso con un rosso di 100 milioni di euro e il cui debito, sempre in quel periodo, ammontava a circa 432 milioni di euro. E, come fa notare Libero, bisogna mettere in conto il rischio che l’Inter possa incorrere in una multa per il fair play finanziario dalla Uefa. Senza contare poi i due allenatori che deve pagare il Biscione: già, perché oltre a Mancini sul libro paga nerazzurro c’è sempre il nome di Mazzarri.
VANTAGGI E RISCHI – La strategia di Thohir appare piuttosto semplice e lineare ma non priva di rischi. Virtualmente l’Inter si ritroverebbe a spendere per il mercato di riparazione 30 o più milioni di euro: molto dipenderà dai prossimi colpi (Mario Suarez) e da quanto chiederà l’Arsenal per cedere definitivamente Podolski al termine della stagione. Ma appunto, tale spesa diverrebbe effettiva soltanto in estate. A questa andranno poi aggiunti i 12 milioni di euro annui per il rifinanziamento del club oltre alle spese per il riscatto di altri giocatori. La Roma aspetta ancora il riscatto obbligatorio di Dodò (7,8 milioni di euro, seppur a rate); la conferma di M’Vila richiederà 9 milioni di euro (difficile però che i nerazzurri decidano di trattenerlo), Medel è stato acquistato per 8 milioni pagabili in 3 anni (circa 3 quindi partiranno in questa estate) e, infine, trattenere Osvaldo richiederà 7 milioni di euro (scenario quasi impossibile). Considerando tutto, l’Inter da giugno dovrà sborsare a destra e sinistra diversi quattrini per una somma variabile che si aggirerebbe intorno ai 50/60 milioni. Questo ragionando con le ipotesi fatte ovvero considerando i riscatti dei giocatori da saldare prelevati nell’era Mazzarri, quelli più recenti (Podolski-Shaqiri), l’eventuale colpo Mario Suarez e i soldi per il rifinanziamento. Prendi oggi, paghi domani.
TUTTO DIPENDE DALLA CHAMPIONS – Perché l’Inter continua a spendere pur avendo un bilancio piuttosto ballerino? Per il ‘rischiatutto’ scelto dalla società. Nel caso in cui i nerazzurri si qualificassero alla prossima Champions League arriverebbero circa 50 milioni di euro tra market pool e premi vari per il rendimento in campo. A questi potrebbero essere aggiunti i proventi derivanti da alcune cessioni: ballano ancora le situazioni di Alvaro Pereira, Taider, Schelotto e Alvarez, tutta gente che pare sia destinata a lasciare l’Inter. Se però non ci sarà la Champions potrebbero esserci dei guai amari per il club meneghino che si vedrebbe costretto a cedere pezzi pregiati (Icardi? Kovacic? Handanovic?) per pagare i riscatti dei nuovi arrivati in inverno. Va da sé che il mercato estivo sarebbe fortemente compromesso. O la va o la spacca.
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