Ci lasciamo alle spalle un’altra (la solita) domenica di calcio condita da polemiche arbitrali che spesso e volentieri mettono in secondo piano le giocate dei campioni che ancora oggi ci sono in Serie A. Poco importa se Pogba sigla un gol alla Zidane (finale di Champions tra Real e Bayer Leverkusen) o se Totti ancora una volta dimostra che la classe non ha età, si deve parlare solo del fuorigioco di Caçeres (ne abbiamo visti di peggiori non fischiati) e del solito alibi degli errori pro-Juventus. La Serie A ancora una volta sentenzia le inseguitrici dei bianconeri: la Juventus è la squadra più forte del campionato. Lo dimostra in un San Paolo emozionante per il ricordo di Pino Daniele ma forse deluso dall’atteggiamento rinunciatario del Napoli di Benitez: si attendeva un Napoli arrembante in grado di mordere la Vecchia Signora e invece la formazione di Allegri ha trovato terreno fertile per colpire la distratta difesa dei partenopei.
ROMA E GLI SCONTRI DIRETTI INDIGESTI
La Juventus vince per manifesta superiorità, troppo forte la squadra di Allegri che ha qualcosa in più di Roma e Napoli non tanto sul piano della rosa, quanto sul lato caratteriale. I bianconeri hanno vinto meritatamente a Napoli, esattamente in quel campo dove la Roma di Garcia ha perso nettamente per due a zero. I giallorossi hanno un problema enorme, negli scontri diretti non vincono mai e questo è un dato statistico assolutamente importante che ci fa capire la fragilità della Roma di Garcia contro le dirette avversarie. Anche ieri nel derby si è vista una Roma potenzialmente forte, capace di capovolgere l’esito dell’incontro che vedeva la Lazio in vantaggio per due a uno alla fine del primo tempo. Ancora una volta ci ha pensato l’immortale Totti a prendere per mano i compagni e portarli al pareggio. Il Napoli di Benitez invece soffre di un disturbo di doppia personalità, in questa stagione abbiamo visto spesso diverse prestazioni dei partenopei e questo non è un dato positivo verso lo Scudetto. L’alibi degli errori arbitrali a favore della Juventus rischia di essere un’arma a doppio taglio per Roma e Napoli che dietro lo scambio del direttore di gara nascondono i propri demeriti.
Samuele Roccati
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