Meno di un mese fa Gaby Mudingayi ha firmato con l’Elche in Spagna, ma non ha mai fatto mistero di voler giocare e vivere in Italia, paese nel quale ha indossato le maglie di Torino, Lazio, Bologna e Inter. Intervenuto sugli 88.100 FM Elleradio ha affrontato proprio tale argomento.
Hai lasciato in tutti i tifosi della Lazio uno splendido ricordo.
“Questa è una cosa che mi fa tanto piacere e che mi riempie d’orgoglio. Ancora oggi la gente mi dimostra tanta stima ed affetto. Non sono stato bene alla Lazio, di più!”
Qual è stato il più bel momento che hai vissuto alla Lazio?
“Tutto. Non riesco a scegliere. Il mio periodo a Roma è coinciso con il momento migliore della mia carriera. Venivo dal Torino e grazie alla Lazio ho giocato prima in Serie A e poi in Champions League”.
Tu sei un mediano di rottura. Hai segnato un solo gol con la nostra maglia, in Lazio-Ascoli 4-1. Cosa hai provato in quel momento?
“Premesso che per me correre dietro agli avversari è sempre una gioia, una cosa che mi carica sempre, devo dire che segnare all’Olimpico davanti ai nostri tifosi fu incredibile. Se vi ricordate feci un’esultanza come se fossi fuori di testa. Non essendoci abituato, improvvisai sul momento”.
Alla Lazio come allenatore hai avuto Delio Rossi? Che rapporto avevate?
“Avevo ed ho tuttora un ottimo rapporto con lui. Delio è una persona straordinaria, mi ha dato tanto. Grazie a lui ho giocato tante partite, ho fatto il mio esordio in Champions League. Lui non è uno che parla molto, ma è una persona vera”.
In Italia, oltre che con il Torino e la Lazio, hai giocato anche con il Bologna e l’Inter. Quali sono i giocatori che ti hanno impressionato di più?
“Su tutti Javier Zanetti, un esempio di professionalità strepitoso, ma anche Di Canio, Liverani, Sneijder e Stankovic non erano da meno.
Gaby segui sempre la Lazio?
“Assolutamente. Io a Roma ho lasciato un pezzo del mio cuore. Non tutti possono indossare la maglia della Lazio. Bisogna essere consapevoli dell’importanza di quella maglia, onorarla e rispettarla. In biancoceleste sono cresciuto tantissimo sia come calciatore che come uomo”.
Che ricordo hai del Derby vinto 3-0 nel 2006?
“Splendido. Il Derby è una partita a sè. Fu la prima cosa di cui mi parlarono i tifosi. Quella sera facemmo tutti una grandissima partita. Ci fu quel gol fantastico di Ledesma, il rigore di Oddo e la rete di Mutarelli”.
Gaby sappiamo che hai appena firmato per la squadra spagnola dell’Elche. Torneresti un giorno alla Lazio?
“Verrei anche a piedi dalla Spagna per rigiocare alla Lazio (ride, ndr). E’ la squadra del mio cuore. Sono stato benissimo e sono stato trattato con rispetto dai tifosi. Quando arrivai qualcuno mi disse che la tifoseria laziale era razzista. Niente di più falso. I tifosi mi hanno sempre incitato e supportato”.
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