Di “sliding doors” o porte scorrevoli, nel calciomercato ci ritroviamo a parlare quasi giornalmente. Tantissime volte infatti, soprattutto a distanza di tempo, vengono svelati alcuni clamorosi retroscena legati a trattative saltate, operazioni ad un passo dalla chiusura ed incredibili trasferimenti che magari, per dettagli o cavilli burocratici, non vanno a naturale e positiva conclusione, trasferendosi così in un ipotetico cassetto dei rimpianti per molti anni. Sarebbe lecito chiedersi “chissà cosa sarebbe accaduto se…”, ma risulterebbe chiaramente impossibile dare una risposta certa. Tra coloro i quali possono vantare, suo malgrado, un listone pieno zeppo di nomi di fenomeni transitati ad un passo dalle sue squadre, c’è certamente l’attuale presidente del Genoa Enrico Preziosi. Nella sua passata avventura da patron del Como e, successivamente, da presidente del Genoa, il vulcanico n° 1 dei rossoblu, ha sempre mostrato eccellente dimestichezza nel mercato ed anche una grandissima dose di fantasia negli affari. Tutto ciò però non ha affatto evitato a Preziosi alcuni errori che, nel tempo, si sono tramutati in veri e propri pentimenti. Proprio Preziosi, ai microfoni del Corriere della Sera, ha riaperto quel cassetto, raccontando alcuni dei più incredibili aneddoti legati a doppio filo ad alcuni dei più influenti calciatori di questo periodo di calcio: “Pogba? Avevo incontrato il ragazzo e Raiola. Il giocatore però chiedeva la comproprietà con una squadra importante. Ne discussi con Galliani, ma il Milan non accettò le condizioni poste da Mino Raiola”. Uno dei più classici affari pianificati nei minimi dettagli ma mollati proprio quando pareva tutto in procinto concludersi per il verso giusto. Se possibile però, l’esempio di Pogba è nulla rispetto a quanto raccontato successivamente da Preziosi.
L’oggetto della trattativa allora era un ragazzino di quasi 14 anni che rispondeva allo (per quel tempo) sconosciuto nome di Lionel Andrès Messi, uno che, andando a memoria, non sembra aver fatto sin qui una brutta carriera. “Mi fu proposto da Favero – rispolvera Preziosi –, nostro osservatore in Argentina. Mi parlò di questo fenomeno di 14 anni che costava 50 mila dollari. Non l’ho scartato, non me la sentii di scommettere quella cifra per un ragazzo giovane e anche un po’ gracile”. “Chissà cosa sarebbe accaduto se” Preziosi avesse staccato quell’assegno da 50.000 dollari per un giocatore che adesso ne vale più di 200.000.000 di dollari. La risposta è impossibile da dare. Ma provando a fantasticare, un Genoa con un ipotetico tandem formato da Messi e Pogba, lo avremmo visto certamente sul tetto del mondo…
Mauro Piro – www.calciomercatonews.com
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