In un’intervista alla rivista francesce France Football, il centrocampista della Roma, Seydou Keita, ha parlato della sua esperienza alla Roma: «In Italia mi chiamano il professore. Fa piacere, ma è come se mi scoprissero solo ora quando invece ho vinto molti trofei e fatto parte della miglior squadra della storia del calcio internazionale».
«Come sto fisicamente? Corro ancora una dozzina di chilometri al giorno, e quello che faccio mi fa star bene. Forse perché ho sempre fatto vita sana: non fumo e non bevo”.
Sulla Roma: «I giallorossi mi cercavano da tempo e mi proponevano pure un anno di contratto, più uno in opzione. Ma ho preferito firmare per una sola stagione per rimettermi davvero in gioco».
«A Barcellona il clima era molto più calmo, a Roma non posso neanche respirare. Quando i tifosi mi riconoscono al ristorante non mi fanno mai pagare il conto. La cosa non mi infastidisce ma io sono un tipo tranquillo, riservato. Poi mi dico che quando le cose andranno meno bene in campo, la musica cambierà, ma non si può impedire alla gente di amare la loro squadra», ha proseguito Keita che ha poi elogiato il suo capitano Francesco Totti: «Non è un capitano che urla e parla in continuazione, ma ha ancora l’anima del ragazzino che scherza con tutti. Quel che fa a 38 anni è eccezionale, mi piacerebbe poter fare lo stesso. La forza della Roma? E’ un gruppo solido che resta sempre in contatto anche su WhatsApp, anche solo per ricordarci gli orari degli allenamenti. E poi mangiamo spesso insieme. Sto benissimo alla Roma».
Keita, poi, chiude con una dichiarazione sul presidente Pallotta: «Quando non è negli States ci è sempre vicino. Trovo che sia un grande presidente, abituato al ruolo. Lo dimostra il fatto che dopo la partita con la Juve ci ha fatto capire che non serviva a nulla fare polemica e che bisognava pensare alle partite seguenti».
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com
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