A volte andare a pescare, grazie al calciomercato, nel campionato migliore del mondo non regala graditissime sorprese. Il binomio campionato straordinario-calciatori straordinari non è infatti così scontato come possa sembrare. O almeno, non è detto che non si trovino i calciatori forti, ma non per forza quelli che hanno vissuto una grande esperienza lì vuol dire che possano essere trapiantati in un’altra realtà con assoluta semplicità. Questione di tattica? Di appagamento? Magari per chi ha corso un’intera carriera su e già per la fascia è arrivato il tempo di tirare un po’ i remi in barca? Tutti interrogativi leciti se si va a considerare l’attuale momento del terzino sinistro della Roma Ashley Cole. Il tanto conclamato arrivo nella capitale appena pochi mesi fa, era stato accompagnato dai migliori auspici: uno dei migliori laterali degli ultimi venti anni di calcio, dopo una carriera a dir poco stratosferica costellata da tantissimi trofei nazionali ed internazionali, arrivava in Italia per cercare di trapiantare quella intensità e quella cattiveria che tanto la Serie A sogna di apprendere dalla Premier League. Ma oggi, di quello straordinario corridore sulla fascia capace di interpretare al meglio le due fasi in un campionato frenetico come quello britannico, cosa è rimasto? Il numero di maglia, quell’inseparabile 3, il cognome di certo, ma non quella verve e quella cattiveria che lo avevano contraddistinto nelle avventure con le maglie di Chelsea ed Arsenal. In Italia è giutno un calciatore apparentemente appagato, quasi al termine di un avanzamento professionale di assoluta eccellenza ed, ovviamente, mai abituato ad un calcio tattico come quello italiano. Perché, nonostante siamo tanto crollati a livello di qualità, l’attenzione quasi maniacale verso la tattica non è mai andata via dalla nostra idea di calcio. Così il connubio Cole-Roma ha stentato sin qui a decollare e, siamo certi, difficilmente riuscirà a spiccare definitivamente il volo. Le sirene di una dorata conclusione di carriera negli Stati Uniti adesso iniziano a diventare sempre più rumorose ed insistenti e, visti i positivi rapporti tra i dirigenti giallorossi ed alcune franchigie della MLS, non pare così improbabile una conclusione del rapporto tra Roma e Cole già a gennaio prossimo, con immediato trasferimento oltre oceano.
New York Red Bulls ed Orlando Pirates avrebbero già dato disponibilità a sedersi al tavolo delle trattative con la dirigenza capitolina e l’entourage del giocatore, ma dai vertici della MLS, nelle ultime ore, sarebbero arrivati dei segnali negativi in merito alla conclusione dell’operazione. Il perché? E’ presto spiegato. In estate, in merito ad un possibile trasferimento statunitense, così l’ex Chelsea aveva commentato: “Io nella MLS? Non avevo voglia di starmene in spiaggia, voglio giocare seriamente…Prima che firmassi per la Roma, la gente quasi mi voleva ammazzare all’idea che invece scegliessi di giocare di là (MLS, ndr). Ho invece scelto un ambiente più esigente e competitivo e la gente mi attacca lo stesso…”. Ecco perché, proprio dai vertici della massima lega USA sarebbe arrivato un invito, neanche troppo velato, alle società: evitate di prelevare Ashley Cole dalla Roma affinché non venga riverberata una eco di inferiorità rispetto alle altre leghe. Nonostante i proclami dei vertici MLS, al momento i segnali che filtrano sembrano comunque possibilisti su un possibile approdo di Cole nel paese a stelle e strisce. Magari con la promessa di evitare per un po’ le spiagge e preferire i campi da calcio…
Mauro Piro – www.calciomercatonews.com
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