Giacomo Bonaventura ha rilasciato un’intervista a Forza Milan in cui ha parlato dei suoi primi mesi in maglia rossonera: “Mi sembrava di essere sulla Luna, poi, accanto ai compagni, ho capito che questa è una rosa di professionisti, c’è la cultura del lavoro. Un ambiente meraviglioso che mi ha fatto subito sentire uno di loro. Ricordi rossoneri? Da bambino mi sono legato agli olandesi, Van Basten, Gullit e Rijkaard: una squadra davvero fantastica. Poi ho avuto modo di apprezzare il periodo di Ancelotti, in quegli anni veniva proposto un calcio vincente e spettacolare”.
Sull’esordio: “La gara è andata al di là delle previsioni, segnare alla prima indossando la maglia del Milan era il massimo che potesse accadermi. E così è successo. Non mi ero fatto un’idea precisa dell’avversario, ho pensato a me stesso, a fare il massimo: siamo una squadra forte. Poi lo sviluppo del Tardini è stato favorevole, abbiamo giocato bene ma anche commesso degli errori: personalmente potevo essere solo soddisfatto. La maglia con cui ho segnato l’ho conservata, penso la regalerò ad un amico di infanzia, milanista, che adesso diventa pazzo quando mi vede. Un’altra l’ho scambiata invece con il quarto uomo, la voleva essendo marchigiano come me… Tensione prima di scendere in campo? In passato soffrivo molto, con il passare del tempo sempre meno. Essere in un contesto come quello rossonero mi fa stare ancora più tranquillo perché sono in mezzo a dei campioni: il pensiero fisso è vincere. Troppa tensione ti fa consumare energie eccessive. All’inizio mi succedeva così, successivamente ho imparato a gestire le emozioni: grazie all’esperienza riesci a conoscere meglio l’avversario che hai di fronte. Ecco perché in Parma-Milan mi sentivo bene, libero: la preparazione del match è stata ottima”.
Sugli obiettivi: “Vincere almeno un trofeo, possibilmente una Coppa. Nazionale? E’ un sogno per tutti. Mi piacerebbe disputare un Europeo o un Mondiale”. Bonaventura ha infine parlato anche di sé stesso: “Non mi sento mai bravo, penso che si debba crescere ogni giorno. Devo ancora acquisire la maturità necessaria per diventare importante nel Milan. Penso sia una questione di tempo. Il mio carattere? Sono una persona positiva, nel bene e nel male. Questo mi ha aiutato a superare alcune difficoltà”.
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com
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