In una lunga intervista al magazine tedesco ‘Kicker’, il tecnico della Roma, Rudi Garcia, si racconta a 360 gradi: “Da ragazzo sono caduto come Obelix nel calderone con la pozione magica, da allora il calcio ha determinato la mia vita. L’allenatore è una bel lavoro, ma è fragile come un castello di carte. Anche dopo un anno di successo si può essere licenziati, come è accaduto a me a Lille. Ecco perché ho sempre una valigia pronta vicino alla porta. So come funziona il business del calcio. Preferisco vivere nel presente e cercare di raggiungere i miei obiettivi a Roma – spiega il francese –. Quali sono? In questa stagione vinciamo il campionato, sono sicuro. Il piano è condurre la Roma nell’elite europea e meglio ancora vincere con Francesco Totti la Champions League, lo merita davvero con la sua fantastica carriera“.
«Un ‘double’ nel 2015? No, è sicuramente troppo presto. Sarebbe già un enorme successo superare il difficile girone in cui siamo capitati – ammette -, ma le due sfide col Bayern Monaco sono un ottimo banco di prova per vedere a che punto siamo».
Su Guardiola: «È stato incredibile a Barcellona, e coraggioso ad accettare il Bayern dopo i successi di Heynckes. Inoltre, è una persona equilibrata, che non fa mai polemiche inutili, un grande allenatore con stile e classe».
Totti, il re di Roma: «Il mio credo è vincere e convincere. Sono un maniaco dei dettagli, ma so che la perfezione è impossibile – aggiunge -. Ho un debole più per chi fornisce assist che per i marcatori. Ovviamente avere Messi o Cristiano Ronaldo aiuta. A Roma, ci sono un sacco di marcatori, questo mi piace. E chiaramente mi piacerebbe un attaccante che segna 25 gol a stagione. Tuttavia, è più sicuro distribuirli su più giocatori e non dipendere da uno soltanto. Se si fa male per tre mesi, la tua stagione è finita. La stella deve essere la squadra». Facile con Totti in squadra. «Naturalmente, Francesco è il re di Roma e un genio unico – sottolinea Garcia -. Ma è umile, altruista e mette il bene della Roma prima dei record personali. Questo è ciò che rende un giocatore di classe mondiale».
Stella Dibenedetto – www.calciomercatonews.com