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Graziano Pellé, ecco i 5 gol che lo hanno reso “The Italian Goal Machine”

Nemo propheta in patria sua, verrebbe da dire. Nessuna espressione può esprimere meglio la carriera di Graziano Pellè, attaccante pugliese classe 1985 che tanto ha stentato in Italia quanto ha ‘spaccato’ all’estero. Un assaggio di Serie A con Lecce e Parma, in mezzo 4 anni all’Az Alkmaar, fortemente voluto da Louis Van Gaal, impressionato dalle sue prestazione nell’Europeo Under 21 2007 disputatosi nei Paesi Bassi. Ad Alkmaar approda per la cifra di 6,5 milioni di euro, collezionando 94 presenze condite da una manciata di gol, 16. Un quadriennio opaco che gli varrà un mesto ritorno in Italia: prima a Parma, poi in B alla Sampdoria, quindi di nuovo a Parma, sempre ai margini del progetto. ‘Il nuovo Luca Toni’ sembra essere un fiore appassito del vivaio tricolore, ma col ritorno in Olanda, nelle file del Feyenoord, sboccia un tulipano: nel 2012-2013 segna 27 gol in 29 presenze, risultando secondo nella classifica marcatori dell’Eredivisie alle spalle di Wilfried Bony (31 gol) e trascinando il team allenato da Ronald Koeman al terzo posto. A Rotterdam scoppia la ‘Pellè-Mania’: i ragazzini vanno dal barbiere con la sua foto, chiedendo il ‘taglio alla Pellè’, le donne impazziscono per lui, la società abbassa i prezzi dei biglietti per invogliare le signore Oranje a venire ad ammirare le gesta del bel Graziano dal vivo, al ‘de Kuip’. E’ clamorosamente il frontman della banda Koeman, le maglie biancorosse col ‘9’ si vendono che è un piacere e lui si esprime come non mai. Nel 2013-2014 mantiene il passo, concludendo la stagione con un bottino di 23 gol in 28 partite ed il secondo posto del Feyenoord. Viene accostato al Barcellona, sogna i Mondiali in Brasile. Prandelli lo ignora, gli azzurri naufragano e lui segue il suo Pigmalione Koeman al Southampton, in Premier League. Fino ad ora, il suo score giustifica pienamente l’investimento di 10 milioni di euro fatto dai Saints: 4 gol in 6 partite e prima convocazione assoluta in Nazionale maggiore. Scherzo del destino, in Inghilterra trova la sua nemesi, quel Balotelli che è sempre in copertina più per il gossip che per le prestazioni e al quale ha appena soffiato il posto di nelle file azzurre. Le partite contro Azerbaigian e Malta sapranno dirci se Pellè riuscirà a scalare le gerarchie di Antonio Conte. Certo, da uno che segna gol così, ci si può aspettare veramente di tutto…

Eccovi i 5 gol più belli segnati in carriera da bomber Pellè:

5. Il gol che apre la classifica è un mix di potenza e precisione, segnato alla prima occasione utile, dopo appena 20” di gioco di Feyenoord-Roda JC, stagione 2012/2013.

4. Al quarto posto, una marcatura che è diventata trademark di Pellè: il rigore col ‘cucchiaio’ o Panenka, così chiamato perchè il calciatore cecoslovacco Antonin Panenka fu il primo ad eseguirlo, nella finale degli europei del 1976. Anche Pellè è un habituè del colpo ad effetto, avendolo sfoggiato per la prima volta ad un campionato europeo, quello Under 21 del 2007, contro il Portogallo. Qui lo effettua ai danni dell’Heerenveen nel 2012/2013, ma il risultato non cambia: rete spettacolare.

3. Sul gradino più basso del podio, un gol di rara bellezza, pezzo da collezione nella Pelle’s gallery. Una rete da attaccante di razza, vademecum di tecnica e senso della posizione che ricorda il miglior Vieri. Spalle alla porta, stoppa il pallone con la coscia destra e lo colpisce al volo sempre di destro, con una giravolta stilisticamente perfetta. Palla alle spalle del portiere, via la maglia e corsa sotto la curva a celebrare la favolosa rete del pareggio, siglata allo scadere contro l’Ajax.

2.La medaglia d’argento se la aggiudica un gol come ne abbiamo visti tanti negli anni, rimanendo tuttavia un evergreen dell’estetica calcistica, nonchè tratto distintivo dell’attaccante dotato di tecnica sopraffina: il gol di tacco. Nell’avventura olandese dell’attaccante salentino non manca neppure questa perla, vero e proprio simbolo di campioni quali Zola, Mancini, Del Piero ed Ibrahimovic, solo per citarne alcuni. Questa la versione interpreta da Pellè nel match contro l’Utrecht del gennaio 2014.

1. Last but not Least, l’ultima impresa di Graziano, Masterpiece esposto al centro della sua pinacoteca. Stiamo parlando, ovviamente, del gol che ha accompagnato la sua prima convocazione in Nazionale, il biglietto da visita che ha convinto Conte a vestirlo d’azzurro: un gol in rovesciata contro il Qpr che ha fatto diventare il giocatore The Italian Goal Machine per il popolo d’Oltremanica. Una conclusione da vedere e rivedere, stilisticamente perfetta e ad alto coefficiente di difficoltà.

Filippo Ginelli – Calciomercatonews.com

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