Il suo nome vi dirà ben poco, ma la sua storia è tutta da raccontare: Wim Kieft, 51 enne ex stella del calcio olandese con un passato anche in Serie A ed il titolo di “Scarpa d’Oro” vinto a suon di reti realizzate, è purtroppo uno dei tanti calciatori che, al termine della carriera, si è lasciato andare troppo, cadendo in disgrazia. L’ex calciatore di Pisa e Torino, è ormai tossicodipendente da 19 anni, ed è debitore nei confronti dello stato olandese di ben 400.000 euro. Il suo passato è quello di tanti giovani calciatori, diventati subito grandi, e crollati sotto i colpi della notorietà: “Mi sono sempre sentito inadeguato – racconta Kieft nella sua autobiografia – . A Parigi, mentre mi consegnavano la Scarpa d’Oro, pensavo: ecco un perdente in giacca e cravatta. Guardavo Platini e Paolo Rossi accanto a me, si muovevano disinvolti, io me la facevo sotto. Il mio complesso di inferiorità scompariva solo quando bevevo. Mia madre mi comprò un giaccone rosso. Arrivai a Pisa e c’erano 35 gradi. I primi mesi volevo scappare, al terzo anno avrei voluto rimanere in Italia in eterno , nonostante al Toro Radice mi disse che dopo l’infortunio al ginocchio non sarei più tornato quello di prima. Poi mi cercò il Psv, uno squadrone, e così me ne andai. Ho provato la coca per la prima volta a 33 anni, in discoteca. Da allora ne avrò sniffata una quantità pari a mezzo milione di euro. Oggi vivo con 20 euro al giorno, se ne avessi 100 li spenderei tutti. Giro in treno e in bici, non posso permettermi un taxi. Per fortuna il lavoro, da opinionista o commentatore tv, non mi manca”. Un dramma che il calciatore sta cercando di risolvere andando in riabilitazione, ma la sensazione è quella di un passato dorato ormai assolutamente svanito…
M.P. – www.calciomercatonews.com