NAPOLI CANNAVARO – Paolo Cannavaro è stata una delle bandiere del Napoli: oltre 200 presenze con i partenopei e 8 reti segnate dall’ex difensore degli azzurri. Se con Mazzarri il giocatore aveva raggiunto traguardi importanti, come la vittoria della Coppa Italia contro la Juventus, con l’avvento di Benitez sulla panchina del club campano le cose cambiarono improvvisamente. Complice un posto da titolare ormai perduto, Cannavaro decide di trasferirsi al Sassuolo nel calciomercato invernale della stagione 2013-2014. Oggi il difensore torna a parlare della sua ex squadra in un’intervista al veleno apparsa sulle pagine del Mattino.
VOLEVO CHIUDERE LA CARRIERA AL NAPOLI MA…
Inizia così la lunga intervista di Paolo Cannavaro: ‘Sognavo di chiudere la carriera a Napoli, ma non è stato possibile. È stato come andare di nuovo via di casa. Il Napoli è la mia squadra, quella maglia è la mia pelle. Sto male al pensiero che tra cinque mesi dovrò tornare al San Paolo, spero che ci sia Fabio a darmi una mano. Non ce l’ho con Benitez o con De Laurentiis, le storie finiscono e alla fine accetti tutto. Mi domando, però, il perché: Benitez doveva darmi qualche altra possibilità per dimostrare il mio valore. Non sono deluso da De Laurentiis, lui mi ha dato tanto e lo ringrazio ancora. Il calciomercato del Napoli? Forse ci sono troppi volti nuovi. Si può anche cedere Cannavaro, ma perché cambiare tutto il gruppo? A Napoli è stato cancellato un gruppo che aveva raggiunto risultati fantastici, bastava fare solo qualche innesto in sede di calciomercato. C’è troppo malcontento e la squadra lo percepisce, mica vive sulla luna. A forza di dire che questo Napoli è malato, alla fine si è ammalato sul serio. Non bisogna fasciarsi adesso la testa, le sentenze non si fanno dopo poche giornate. E se si tira 30 volte significa che si sta bene. Scudetto? Certo che ci credo, possiamo vincerlo, ho anche minacciato Callejon (ride, n.d.r.). La ferita con il Bilbao è ancora aperta e c’è la delusione di non poter fare la Champions. Non bastano le chiacchiere di Benitez o i proclami della società. I giocatori devono vincere, cosi si riporta l’entusiasmo al San Paolo”.
La redazione di calciomercatonews.com