Possono soltanto 5 giornate di campionato servire ad aprire un vero e proprio caso di calciomercato? Seguendo cosa sta accadendo in queste ore a Roma, sponda biancoceleste sembrerebbe proprio così. L’insoddisfazione dell’interessato sembra tanta e, la possibilità di vivere un campionato con un ruolo da comprimario, potrebbe fortemente influenzare strategie e discussioni prima di gennaio. Al centro della vicenda il laterale d’attacco della Lazio, Keità Balde Diao, diciannovenne talento cresciuto nelle giovanili del Barcellona ma passato ormai da 3 anni presso la fucina di talenti capitolina. Dopo una partenza sprint tra campionato e coppa Italia, dove il nazionale spagnolo aveva collezionato diverse presenze da titolare, il tecnico Stefano Pioli ha deciso di sacrificarlo per lasciare spazio ad altri membri della rosa. Una scelta, quella di spingere in panchina la talentuosa ala, che non è stata affatto accolta bene dall’entourage del calciatore e dallo stesso calciatore che avrebbe mostrato tutta la propria insoddisfazione nelle scorse ore.
Dalla società biancoceleste non sono mai mancate le parole di apprezzamento nei confronti del talentino iberico, vera perla di un progetto Lazio che, tra alti e bassi, è stato portato avanti da Claudio Lotito ed Igli Tare in primis. Se però l’unità d’intenti non dovesse arrivare anche dall’ala tecnica, quella cioè retta dal tecnico Stefano Pioli, i piani potrebbero cambiare repentinamente. E’ ovviamente lecito che il tecnico abbia assoluta libertà di agire e di lasciare in panchina Keita per far funzionare al meglio la squadra, ma è altrettanto legittimaa la richiesta di chiarimenti dal giovane Keita che, dopo aver rinnovato il suo contratto fino al 2018 dietro determinate promesse a livello di impiego in squadra, attende ovviamente che le parole si tramutino in fatti. Un braccio di ferro che potrebbe così portare il calciatore ad ascoltare le sirene, snobbate in estate. Liverpool, Juventus e diverse società spagnole avevano già sondato il campo con Keita in estate, sentendosi dire “no grazie”. Che il cambio di prospettiva possa adesso influenzare la risposta?
Mauro Piro – www.calciomercatonews.com
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