MILAN HONDA – Keisuke Honda ha impiegato diversi mesi per calarsi interamente nella realtà del campionato italiano ma oggi il Milan inizia a raccogliere i frutti del suo adattamento. Il fantasista firmò con il club meneghino lo scorso gennaio e fu presentato in grande stile con una conferenza stampa tesa a raccogliere consensi anche in Giappone, paese d’origine del giocatore. Operazione di marketing o rinforzo davvero utile alla squadra? Inizialmente i più maligni pensavano fosse l’ennesima trovata della società per far addolcire l’ambiente nei loro confronti; oggi si può dire l’esatto contrario. Se è vero che nella stagione scorsa Honda appariva un pesce fuor d’acqua nel modulo di Seedorf, oggi il giapponese ha fatto rivedere quei lampi di classe che gli avevano permesso di emergere ai tempi del Cska Mosca. Sotto la guida dell’olandese, Keisuke era costretto a giocare largo in un modulo prettamente offensivo che premiava per lo più l’indole anarchica di Taarabt e gli affondi centrali di Kakà. Al termine del suo primo mezzo anno in Italia, Honda collezionò 16 presenze e due reti (una allo Spezia in Tim Cup, una in Serie A contro il Genoa); oggi il ragazzo ha già raggiunto quota 3 reti in quattro partite di campionato.
I PROGRESSI DI HONDA: IL NUMERO 10 TORNA A BRILLARE?
Honda è uno dei giocatori più in forma del Milan in questo avvio di stagione. Non solo i gol messi a segno contro Lazio, Parma ed Empoli ma anche un precampionato disputato ad alti livelli. Già nelle amichevoli estive il giapponese aveva stupito per impegno, corsa e dedizione, tutte qualità estranee al giocatore nei suoi primi mesi in Italia. La punizione magica contro il Valencia e la buona prestazione di fronte alla Juventus nel trofeo Tim hanno regalato autostima al ragazzo che oggi appare più che mai integrato nell’esplosivo 4-3-3 di Filippo Inzaghi. Che finalmente il Milan abbia trovato un degno numero dieci? I tifosi incrociano le dita fiduciosi.
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